Biblioteche in carcere

A partire dal 2014, a seguito del “Protocollo d’intesa per la Promozione e Gestione dei Servizi di Biblioteca negli Istituti Penitenziari Italiani” siglato nel 2013 fra Ministero della giustizia, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Unione delle province d’Italia, Associazione nazionale dei comuni italiani, Associazione italiana biblioteche, il Comune di Firenze, attraverso BiblioteCaNova Isolotto, ha attivato attivata una collaborazione con le biblioteche della sezione maschile e femminile della Casa circondariale di Sollicciano e la biblioteca interna della Casa circondariale Mario Gozzini.

Il progetto ha portato alla riorganizzazione delle biblioteche in carcere grazie all'incremento delle collezioni, alla valorizzazione del patrimonio e una maggiore attenzione alla promozione dei servizi e delle attività e all'attivazione dello Scaffale circolante del Polo regionale di documentazione interculturale.

La promozione del servizio della biblioteca, della lettura e della scrittura ha anche permesso di sviluppare il rapporto con i detenuti facendo diventare la biblioteca come un punto di riferimento, una risorsa molto significativa nel contesto penitenziario sotto gli aspetti della socializzazione, l’acquisizione e l’arricchimento delle capacità espressive.

La biblioteca sociale in carcere

Il consolidamento del rapporto fra BiblioteCaNova Isolotto e le biblioteche carcerarie ha portato nel 2019 alla nascita del progetto “Biblioteca sociale in carcere”, con il contributo della Regione Toscana che eroga ogni anno un finanziamento per dare continuità al progetto, che il Servizio Biblioteche del Comune di Firenze realizza in partenariato con l’Università degli Studi di Firenze.

L'obiettivo del progetto è quello di promuovere le biblioteche in carcere come luogo di lettura, informazione, aggregazione, confronto di idee, sviluppo di attività creative organizzate dalla biblioteca stessa o da gruppi di utenti, e quello di creare una modalità condivisa di organizzazione di interventi da parte di tutti i soggetti coinvolti in carcere per un’azione educativa e rieducativa finalizzata all’orientamento al lavoro e alla cultura del lavoro come valorizzazione del potenziale sociale e umano di ciascun detenuto.

La promozione dei servizi ordinari di prestito e fruizione della biblioteca, anche in collegamento con la scuola e con le altre attività del carcere (teatro, musica, informatica), si affianca ad attività specifiche di promozione della lettura e dello spazio della biblioteca, oltre che a tutte le attività educative, ludiche, sociali, culturali e scolastiche dei soggetti che operano all’interno del carcere.

Il servizi bibliotecari in carcere recepiscono le Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti dell'IFLA (International Federation of Library Associations) che pongono la biblioteca come "una parte importante dell'ambiente carcerario, grazie al suo sostegno ai programmi educativi, ricreativi e riabilitativi. La biblioteca carceraria garantisce inoltre un livello di normalità in un ambiente altamente regolato, essendo un posto dove gli individui sono liberi di fare le loro scelte e impegnarsi in attività autonome. La biblioteca regala una finestra sul mondo esterno e può fornire molte informazioni utili a coloro che si preparano alla scarcerazione."

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