Archivio storico

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L’Archivio Storico è aperto con il seguente orario:
lunedì, mercoledi e venerdì,  9.00 - 14.00;
martedì e giovedì, 9.00 - 17:45

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1781: nasce la Comunità di Firenze

A partire dal 1779, il giovane granduca Pietro Leopoldo intraprende una riforma che, stabilendo la separazione fra amministrazione statale e amministrazione locale, dà vita ai comuni toscani e fra questi, nel 1781, alla "Comunità di Firenze"

L'Editto di Pietro Leopoldo del 20 novembre 1781
L'incipit dell'Editto del 20 novembre 1781 che istituisce la Comunità di Firenze

L'Archivio e la sua Storia

L'Archivio storico conserva i documenti prodotti e ricevuti dall'amministrazione cittadina istituita con l'editto di Pietro Leopoldo del 20 novembre 1781. 
Insieme ad archivi di ospedali, scuole, enti assistenziali e teatri, costituisce un patrimonio inestimabile, memoria storica della città di Firenze e dei suoi cittadini, dal XVIII al XX secolo.

Una serie di alterne vicende succedutesi a partire dagli anni immediatamente seguenti all'istituzione della Comunità, hanno segnato la storia della documentazione da questa prodotta nell'ambito dello svolgimento dei propri compiti. E' possibile ripercorrere tali vicende e con esse la storia dell'Archivio attraverso l'articolo di Giuseppe Conti, primo archivista e bibliotecario dell'Amministrazione, pubblicato sul numero di novembre 1915 del "Bullettino del Comune di Firenze".

Bullettino del Comune di Firenze - Novembre 1915 - Estratto

Nel 1963 una legge dello Stato obbligò gli enti locali ad istituire una Sezione separata d'Archivio per i documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40 anni. A seguito di tale legge, il 6 luglio 1976, con Deliberazione di Consiglio n. 965/1111 l'Amministrazione istituì l'Archivio Storico del Comune di Firenze approvandone il relativo regolamento.

Deliberazione di Consiglio n. 965/1111

Furono così recuperati i documenti storici che giacevano ammucchiati in vari depositi: nelle soffitte delle Logge del Porcellino; nel Quartiere dei Signorini in Palazzo Vecchio; in un chiostro interno del Convento delle Oblate e nei vari uffici comunali così come nei depositi degli Uffizi dove erano stati ricoverati i documenti alluvionati nel 1966. Tutti trovarono, da allora, un'idonea sistemazione nei depositi al secondo e terzo piano di palazzo Bastogi, in via dell'Oriuolo, sede definitiva dell'Archivio: ciò permise l'inizio dell'ingente lavoro di riordinamento.

Negli anni successivi, in seguito ai versamenti, non solo degli uffici comunali, ma anche di numerosi enti soppressi, assistenziali, ospedalieri e di privati, l'Archivio storico si è arricchito di ulteriori fondi documentari di grande interesse per la città.

L'Archivio, fonte fondamentale di informazioni per la conoscenza e la salvaguardia della memoria cittadina, come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e successivi aggiornamenti), svolge le seguenti funzioni:

  • Accogliere la documentazione storica degli uffici comunali.
  • Acquisire archivi di enti soppressi e di privati sotto forma, questi ultimi, di deposito o di donazione.
  • Conservare e restaurare la documentazione, al fine di consentirne la consultazione nelle migliori condizioni possibili.
  • Schedare, ordinare e inventariare gli archivi, creando idonei strumenti di ricerca, anche tramite l'applicazione delle tecniche informatiche e la diffusione dei dati in rete, al fine di garantire agli utenti la massima accessibilità ai documenti.
  • Favorire la libera consultazione dei documenti inventariati e il rilascio di copie.
  • Valorizzare il patrimonio documentario e promuovere le attività didattiche, formative e di orientamento.
  • Cooperare con gli istituti afferenti al Sistema documentario integrato dell’area fiorentina (SDIAF) nella definizione di progetti e programmi comuni.
  • Collaborare con la Soprintendenza archivistica per la Toscana, con la Regione Toscana e la Città Metropolitana, nel quadro delle attribuzioni loro affidate dalla normativa statale e regionale vigente.

Palazzo Bastogi, così chiamato dal nome degli ultimi proprietari, è oggi sede dell'Archivio storico del Comune di Firenze.
La sua costruzione risale alla metà del Settecento, epoca in cui i Bargigli Sarchi acquistarono alcune case, già di proprietà dei Pazzi, dai monasteri di Santa Felicita e di San Salvi.
Si deve, dunque, ai Bargigli la costruzione del bel palazzo di via dell'Oriuolo, la cui facciata, pur rivelando rifacimenti successivi, si presenta interessante per gli ornati e per l'esempio - raro per Firenze - di doppio portale affiancato da mezze colonne e sovrastato da un elegante terrazzino. La sala di consultazione dell'Archivio, ricca di stucchi e di dipinti murali, è una raffinata realizzazione di decorazione in stile neoclassico dei primi anni dell'Ottocento.
Nel 1938 il Comune di Firenze ha acquistato il palazzo dalla famiglia Bastogi.
Nel 2006 si sono conclusi i lavori di messa a norma e di riqualificazione funzionale del palazzo. L'intervento ha permesso una migliore e più efficiente fruizione, conservazione e sicurezza del patrimonio documentario posseduto ed il recupero di nuovi spazi al piano terreno, destinati ad ospitare mostre, manifestazioni, conferenze, workshop e laboratori didattici.

Archivio di deposito A partire dal 2000 numerosa documentazione è conservata nell'Archivio di deposito dell'Amministrazione nell'immediata periferia cittadina.

L'ingresso di Palazzo Bastogi in Via dell'Oriuolo
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