Sotto Palazzo Vecchio: gli scavi del Teatro Romano di Firenze
Nel 2010 si è concluso lo scavo archeologico nei sotterranei di Palazzo Vecchio, che ha consentito di riportare alla luce i resti di alcune parti del teatro romano di Florentia. Lo scavo è stato condotto dalla Cooperativa Archeologia sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, mentre la sua elaborazione e lo studio dei materiali, ancora non ultimati, sono stati affidati all’équipe del Professor Riccardo Francovich dell’Università degli Studi di Siena.
Tracce di Firenze - Palazzo Vecchio racconta la città
Tracce di Firenze è una sezione espositiva che intende offrire al pubblico una seducente panoramica della città nel suo edificio storico più rappresentativo.
Qui Firenze si mostra attraverso le suggestive immagini di una selezione di importanti opere raffiguranti vedute e scorci cittadini, invitando a scoprire la sua storia e le sue bellezze.
Il racconto di Firenze in quanto urbs – forma urbana – e in quanto civitas - identità politica, sociale e culturale - trova una sede privilegiata nel monumento simbolo della città e nelle sue stratificazioni architettoniche: dai resti del teatro della Florentia romana conservati nelle sue fondamenta, passando attraverso le testimonianze del medievale Palazzo dei Priori e dei fasti dell’età medicea, si giunge alle memorie degli anni di Firenze capitale del Regno d’Italia.
Il nuovo nucleo espositivo, che trae origine dalle collezioni dell’ex Museo Storico Topografico “Firenze com’era”, occupa due ambienti al piano terreno del palazzo ed è costituito da un allestimento permanente affiancato da una sezione temporanea.
Nella sezione permanente si traccia un profilo della città e del suo sviluppo urbano con una selezione di dipinti, incisioni e disegni che documentano l’aspetto di Firenze nel corso dei secoli, dal primo Rinascimento (xv secolo) all’epoca contemporanea (xx secolo).
Il percorso di visita si apre con due capisaldi dell'iconografia fiorentina, la riproduzione ottocentesca della Pianta della Catena e la veduta prospettica di Stefano Bonsignori. Seguono alcune delle celebri incisioni di Giuseppe Zocchi, che mostrano la Firenze settecentesca colta nella sua molteplice e umana quotidianità, e una serie di incantevoli vedute fluviali e scorci urbani di stimati pittori, come Livio Mehus, Thomas Patch, Emilio Burci e Giovanni Signorini.
Il vecchio centro è rievocato da un gruppo di piccole tavole di Augusto Marrani raffiguranti i caratteristici vicoli scomparsi nell’ambito delle travagliate trasformazioni urbanistiche dell’Ottocento, qui documentate dai disegni di uno dei progetti di Giuseppe Poggi per Firenze capitale del Regno d’Italia.
La rappresentazione delle espansioni della città moderna è affidata alla grande Veduta panoramica di Firenze disegnata da Luigi Zumkeller nel 1936. Il percorso si conclude con due testimonianze dei momenti più dolorosi della recente storia locale, le distruzioni belliche del 1944 e l'alluvione del 1966.
La sezione temporanea accoglierà periodicamente piccole mostre incentrate su aspetti peculiari della storia di Firenze, attingendo prevalentemente dai depositi e dalle collezioni dei Musei Civici Fiorentini, con il duplice intento di offrire nuovi e ulteriori spunti di riflessione sul passato e sul presente della città e restituire visibilità a raccolte o singole opere poco note o mai esposte al pubblico.
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