Il museo è momentaneamente chiuso al pubblico a causa dei lavori di completamento della struttura. La mostra introduttiva è stata disallestita. La riapertura è prevista per il 2024, la data precisa non ancora stabilita
Il Museo nazionale dell’italiano è il primo, grande, museo della lingua italiana: un museo moderno, dinamico, tecnologico. L’acronimo Mundi evoca l’idea dell’italiano come lingua del mondo, coinvolta in una rete di relazioni che nei secoli l’hanno messa in contatto, in un proficuo scambio reciproco, con molte altre lingue di cultura.
Visitare il Museo nazionale dell’italiano vuol dire entrare in un mondo speciale che piccoli e grandi possono esplorare spinti da interessi e curiosità differenti. Un museo, inclusivo e interattivo, per attraversare le vicende e le forme di una grande lingua di cultura, nata più di mille anni fa, che si è sviluppata in un quadro multilingue, ha mantenuto una straordinaria continuità, è stata un indiscusso fattore di coesione nazionale ben prima dell’Unità politica e ha proiettato l’Italia oltre i suoi confini.
Una visita a tappe da ripercorrere più volte per scoprire, a ogni incontro, un aspetto nuovo. Non solo un itinerario storico, ma una grande mappa tematica per perdersi lungo direttrici diverse e meravigliarsi degli incroci, talvolta imprevedibili, che legano la lingua alla storia politica e sociale dell’Italia, alla letteratura, all’arte, alla musica, alla scienza e agli usi di donne e uomini vissuti in questo Paese.
Un museo per vivere l’italiano del passato, per coglierne i movimenti del presente e per immaginarne il futuro.
La mostra
La mostra è un’anteprima del museo che aprirà in forma definitiva nel 2023. Vi si anticipano temi fondamentali della storia linguistica italiana attraverso postazioni multimediali e preziosi documenti provenienti da musei, archivi e biblioteche di diverse parti d’Italia.
La prima sala è arricchita da un fregio che attorno al sì, nella cui sonorità già Dante sintetizzò espressivamente i caratteri della lingua italiana, allinea le differenti forme dell’affermazione in numerose lingue del mondo.
Una linea del tempo, animata da significative immagini, propone i principali momenti della storia della lingua italiana, posti in relazione anche con i fondamentali eventi storici e artistici in Italia e nel mondo.
Quattro postazioni audiovisive sono dedicate ai temi centrali che hanno caratterizzato e caratterizzano la storia linguistica italiana. Le letture sono impreziosite dalle interpretazioni di attori illustri: Stefano Accorsi, Glauco Mauri, Elena Sofia Ricci, Roberto Sturno.
È proiettata, inoltre, l’installazione artistica e musicale “Mundi” prodotta da Tempo Reale.
Nella seconda sala, in cui domina la scala a spirale progettata da Giuseppe Martelli (1825 circa), è possibile leggere, in un carosello di proiezioni, alcune frasi memorabili di grandi autori italiani e stranieri sul valore e sul potere della parola e sull’amore per l’italiano; due postazioni audio-video interattive propongono in modo divertente domande e risposte sulla storia di alcune parole e sull’attuale fortuna nel mondo di voci del lessico italiano della cucina.
Nella mostra sono inoltre presentati alcuni oggetti straordinari, legati alla storia della lingua italiana. Tra questi sono particolarmente rilevanti un graffito pompeiano e alcune iscrizioni, in cui è riconoscibile il latino parlato, con alcuni fenomeni che lo avvicinano ai volgari italiani; un codice nel quale Boccaccio, a pochi decenni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Commedia e quindici canzoni del Poeta; il manoscritto che gli Accademici della Crusca portano a Venezia per la stampa della prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612); la sceneggiatura pasoliniana di Mamma Roma con correzioni autografe.
Ma senza dubbio il documento più importante è il cosiddetto Placito di Capua (960) nel quale compare la prima testimonianza “ufficiale” di un volgare italiano (“Sao ko kelle terre...”).