26 luglio
Questa celebrazione ha origini antiche che affondano nella Firenze trecentesca, durante la cacciata del Duca d’Atene Gualtieri di Brienne, tiranno straniero di una città che da sempre ha mal digerito i padroni. La sollevazione popolare (1343), che costrinse il duca alla fuga da una porticina seminascosta di Palazzo Vecchio, avvenne proprio nel giorno dedicato a Santa’Anna e, secondo quanto ritenuto al tempo, per sua diretta intercessione. Questo episodio investì la figura della santa di un’importanza, oltre che religiosa, anche di alto valore civico, ponendola come protettrice della città.
Nei tempi passati, nel giorno della ricorrenza della festività di Sant’Anna, il popolo offriva ceri e denaro davanti alla sua immagine in Orsanmichele, che veniva decorata con le bandiere delle Arti.
La celebrazione ha solitamente inizio nel Palagio di Parte Guelfa, con un corteo storico che fa tappa in piazza Signoria e sul sagrato del Duomo, prima di raggiungere Orsanmichele, dove si conclude con la cerimonia della consegna del cero all’altare di Sant’Anna.