23 maggio
Dopo essere stato strappato con la forza dal convento di San Marco e dopo aver subito ripetute e terrificanti torture nella cella alla base della Torre di Arnolfo (tuttora visitabile), il 23 maggio 1498 Girolamo Savonarola veniva impiccato in piazza della Signoria insieme ai suoi confratelli Domenico Buonvicini e Silvestro Maruffi. I loro corpi furono successivamente arsi e le ceneri gettate in Arno, in un crescendo frenetico di violenza e di odio.
La mattina successiva, sul luogo del rogo (identificabile ancora oggi attraverso una lapide commemorativa in granito rosso) veniva rinvenuto un tappeto di fiori, un omaggio che qualcuno aveva voluto allestire con amore e tenerezza, quasi per riportare alla luce quell’umanità che l’orgia di violenza appena consumata pareva aver oscurato.
Da quel gesto commovente prende origine la cerimonia dell’Infiorata, che ha il merito di ricordarci una figura storica di straordinario interesse, una sorta di crinale tra il Medio Evo e l’era moderna, con la radicalità delle sue tensioni spirituali, etiche e politiche.
La cerimonia, preceduta dalla messa nella Cappella dei Priori di Palazzo Vecchio, si svolge in Piazza della Signoria, con il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che raggiunge il Ponte Vecchio da dove vengono lanciati dei fiori in Arno.