Letteratura e psicanalisi

Alla Biblioteca Orticoltura da settembre a dicembre 2019 un ciclo di 4 incontri il venerdì alle 17.30

Per il il terzo anno la biblioteca ospita un ciclo di incontri rivolto a tutti coloro che, indipendentemente dal suo uso specialistico, considerano la psicanalisi un patrimonio culturale e una chiave preziosa di lettura del mondo e dei rapporti interpersonali. La psicanalisi, così come la letteratura, affronta temi che attraversano la complessità umana da sempre.

Gli incontri, tenuti da psicanalisti e psicologi dell'Associazione Extimitè di Firenze si propongono, attraverso la condivisione di testi della letteratura e la discussione con il pubblico dei temi presenti all'interno dei libri scelti, di rintracciare alcuni dei concetti fondamentali del sapere psicanalitico.

Ingresso libero con prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili

Venerdì 20 settembre ore 17.30 // Herman Hesse, Narciso e Boccadoro

La storia ha inizio in un ambiente monastico dove Narciso si prepara per i voti per sua scelta mentre Boccadoro, orfano di madre, è costretto dal padre ad inseguire un destino spirituale. Scritto nel 1930 da Herman Hesse, scrittore tedesco naturalizzato svizzero, è uno dei più bei romanzi della storia della letteratura, un’opera molto attuale nell’aiutarci ad accettare la diversità degli altri e a convivere con la faccia più nascosta della nostra anima. Interviene Nicola Mariotti, psicanalista.

Venerdì 11 ottobre ore 17.30 // Philip Roth, Il lamento di Portnoy

Geniale e irriverente, pur essendo datato 1969, “Lamento di Portnoy” rimane comunque attualissimo: un romanzo dove la psicanalisi entra prepotentemente e lo fa a cominciare dall’escamotage narrativo che vede un trentenne cresciuto in una famiglia ebraica, e sottoposto a pesanti condizionamenti etici e religiosi, raccontare la sua vita ad uno psicanalista. Un lungo monologo sui tumulti della nostra coscienza, costantemente gravata dai sensi di colpa. Interviene Federico Fabbri, psicanalista.

Venerdì 8 novembre ore 17.30 // Albert Camus, Lo straniero

Pubblicato nel  1942, è considerato da molti il capolavoro letterario di Camus. Protagonista del libro è un impiegato di Algeri che vive in uno stato di totale indifferenza ed estraneità rispetto al mondo, vivendo da “straniero” non a causa di una diversa cittadinanza, ma perché profondamente straniero a sé stesso. Un sentimento, questo dell’”estraneità”, che separa l’uomo dalla sua stessa esistenza, in cui in tanti ci possiamo riconoscere. Interviene Ilaria Detti, psicanalista

Venerdì 13 dicembre ore 17.30 // Albert Camus, Il malinteso

Opera teatrale scritta da Albert Camus nel 1943, ispirata ad un fatto di cronaca: un uomo che vive oltreoceano da molti anni tornando a casa trova sua sorella e la madre vedova, che si guadagnano da vivere affittando camere a degli uomini che poi uccidono. L’uomo non viene riconosciuto e affitta una camera nella stessa pensione, non rivelando la sua identità e per questo finendo anche lui assassinato. Un’opera intimista, cupa e tragica, sull’assurdità della condizione umana, affidata spesso proprio alle parole che non abbiamo detto, ai “malintesi”. Interviene Giulia Lorenzini, psicanalista.

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