Dante in piazza

Dal 26 settembre al 31 ottobre alla Biblioteca delle Oblate un’esposizione bibliografica che intreccia due temi: Dante e la storia delle piazze di Firenze.

In occasione del Festival dantesco e del ciclo di incontri Cartoline fiorentine. Un luogo, una piazza – Piazze del Novecento, la Sezione di Conservazione  della Biblioteca delle Oblate propone un’esposizione bibliografica che intreccia due temi: Dante e la storia delle piazze di Firenze. L’iniziativa valorizza opere antiche, storiche e moderne, offrendo uno sguardo sul patrimonio librario e sulla memoria cittadina.

Il percorso dedicato a Dante presenta edizioni della Divina Commedia stampate tra il 1751 e i primi decenni del Novecento, la Vita Nuova e raccolte complete delle opere dantesche. A questi si affiancano rimari, tavole schematiche e prontuari editi da Sansoni e Hoepli, oltre ad alcune edizioni tascabili della Commedia ottocentesca, pensate per un pubblico più ampio. Tra i pezzi di rilievo figura il volume La voce di Dante di Andrea Maurici, donato al Sindaco di Firenze nel 1917.

Il secondo nucleo dell’esposizione riguarda le piazze fiorentine, documentate attraverso guide e illustrazioni storico-artistiche dell’Ottocento e Novecento. Tra queste spiccano Lapidi dantesche che si trovano collocate in alcune vie e piazze di Firenze (1916), proveniente dal fondo Gigliucci, l’Illustrazione storico-artistica del Palazzo de’ Priori e dei monumenti della Piazza (1843), del Fondo Ricci, e il dattiloscritto di Giuseppe Poggi sulla costruzione delle nuove vie, piazze e viali.

Il cuore simbolico della mostra è una lettera autografata di Victor Hugo, indirizzata al Gonfaloniere di Firenze nel 1865 per i sei secoli dalla nascita di Dante. Tradotta e letta in Piazza Santa Croce dalla marchesa Adelaide Ridolfi, commosse profondamente il pubblico. Una seconda copia, rinvenuta nel 2021 a Milano, presenta correzioni attribuite allo stesso Hugo, offrendo spunti preziosi di confronto.

L’esposizione testimonia così il legame profondo tra Dante e Firenze, intrecciando la sua eredità letteraria con la storia e l’identità urbana della città.

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