Tra ipotesi storico-critiche e leggende, Valentina Petaros Jeromela ripercorre idealmente i passi di Dante, laddove si trovino indizi del suo transitare nelle terre istriane
Indizi puntualmente raccolti e riproposti nel suo libro “Dante e le leggende in Istria. Com’è nato il mito di Dante, vate delle terre irredente?”. Qui troviamo una mappa dei racconti che vedono Dante come ospite, come testimone in un processo…
Si tratta comunque di leggende, sebbene nel "De vulgari eloquentia" tra i quattordici dialetti passati in rassegna, Dante nomini anche l’«aquileiense», ovvero il friulano, e l’istriano, definendoli “membra disperse di una curia che risiede negli uomini di cultura e di scienza” e benché una copiosa ricerca bibliografica, opera di critici, esperti e storici collochi Dante in Istria con probabili pellegrinaggi a Pola, Parenzo, Pisino, Isola oltreché a Trieste o Tolmino..., forse ospite di mercanti esuli fiorentini in queste terre, o anche alla ricerca di quadri e paesaggi per la sua "Commedia".
Mancano però prove sicure: di questi soggiorni non si trova alcun riferimento certo. Rimangono alcune "tracce" come il “ce fastu”? che Tagliapietra, il medico e poeta piranese, fissa come prova del soggiorno di Dante a Pola, dove il dialetto è “aspro e crudo” rispetto alla più dolce parlata veneto-istriana settentrionale.
Rimane anche il quadro del Gianelli, che lo raffigura pensieroso, seduto sopra una pietra – la pietra di Dante – mentre alle sue spalle s’intravede l’arena di Pola, della quale il Poeta non fa menzione.
Restano inoltre i codici isolani con la tradizione dei commenti di Benvenuto da Imola, cui si aggiungono le traduzioni della "Divina Commedia" in lingua slovena e croata...
Interviene: Valentina Petaros Jeromela, Presidente SDA Slovenia, dantista
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it
L'iniziativa si terrà nella Sala conferenze Sibilla Aleramo