Percorso partecipato per realizzare racconti sul quartiere dell’Isolotto e sulle persone che lo abitano, utilizzando i linguaggi dell’immagine, del suono e dell’audiovisivo
Partendo dalla vicenda del Lazzaretto dell’Isolotto, una storia di solidarietà, rinascita e trasformazione che ancora oggi, dopo più 100 anni, riesce a richiamare temi e argomenti molto attuali, indagheremo e racconteremo il rapporto tra la comunità e il proprio quartiere, attraverso l’utilizzo di linguaggi contemporanei e degli strumenti di narrazione che riterremo più opportuni (fotocamera, videocamera, cellulare, microfono, registratore ecc.).
Costruiremo insieme narrazioni personali e collettive che da una parte restituiscano alla comunità dell’Isolotto storie in cui riconoscersi e su cui riflettere, e dall’altra raccontino il nostro modo di abitare un territorio, di immaginarlo, di costruire un’identità comune, aperta e in divenire, e di registrare e tramandare una memoria collettiva.
Il titolo del laboratorio prende spunto da quella che sembra l’origine del nome di questo quartiere, una volta zona paludosa fatta di tanti isolotti, e vuole stimolare alcuni interrogativi: ognuno di noi è un’isola all’interno del nostro habitat? Il nostro quartiere è un’isola rispetto al tessuto urbano e sociale della città? Il nostro abitare è fatto di proficue connessioni o di troppi isolamenti? Ci piace il nostro quartiere o ce lo immaginiamo diverso?
Il formato finale delle narrazioni verrà stabilito durante il percorso insieme ai partecipanti.
A cura di Cooperativa MARE Laboratorio di innovazione sociale e MACMA.
Per ragazzi e ragazze dai 14 e i 35 anni. La partecipazione è libera e gratuita fino ad esaurimento posti Per informazioni e prenotazioni info@marelabo.it