Incontri di approfondimento delle opere in cartellone del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino all'Opera di Firenze, a cura dell’Associazione Amici del Maggio.
C’era una volta una principessa dal cuore di ghiaccio che metteva alla prova i propri spasimanti con un trio di enigmi da risolvere. Ogni tentativo fallito era punito con la pena capitale fino all’arrivo a corte del principe Calaf, che riesce a decifrare i tre enigmi e conquistare a suon di romanze piene di slancio lirico il cuore dell’algida principessa. Questo è il plot dell’ultimo capolavoro incompiuto di Giacomo Puccini, Turandot, che si svolge a Pechino al tempo delle favole (la fonte è l’omonima favola di Carlo Gozzi).
Puccini non era nuovo alle ambientazioni esotiche e con arte ricrea tutto il fascino di quel mondo lontano utilizzando melodie cinesi originali e impasti timbrici particolari, con un largo impiego in orchestra degli strumenti idiofoni (campanelli, campane tubolari, celesta, xilofono, glockenspiel). Ma mentre stava ultimando il terzo e ultimo atto, la morte lo colse. Al collega Franco Alfano fu affidato il difficile compito di portare a fine quel capolavoro incompiuto.
L’opera debuttò il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala diretta da Arturo Toscanini che, dopo le ultime battute vergate da Puccini, ripose la bacchetta rifiutandosi di proseguire. Con la morte di Puccini si chiudeva l’epoca gloriosa del melodramma italiano e la sua ultima creazione rimasta incompiuta ne simboleggiò l’epitaffio. (www.maggiofiorentino.com)
A cura dell'Associazione Amici del Maggio - Teatro del Maggio Musicale Fiorentino all'Opera di Firenze
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