Il museo civico dedicato all'arte contemporanea riapre i battenti inaugurando le mostre Tallone di ferro, Étoile, Gender gap, Istruzioni di volo
In occasione della riapertura dei musei fiorentini, mercoledì 28 aprile il Museo Novecento presenta quattro nuovi progetti espositivi, confermando la sua vocazione alla ricerca e produzione culturale in campo artistico. Durante questa chiusura forzata, infatti, i lavori di allestimento sono andati avanti e, in un silenzio quasi irreale, le mostre hanno preso forma nelle sale del museo.
Il ciclo Duel, tra i più amati e seguiti dal pubblico, si basa sul dialogo tra artisti emergenti e opere della collezione permanente. Giulia Cenci (Cortona, 1988), la giovane artista finalista al Maxxi Bvlgari Prize 2020, è protagonista del nuovo appuntamento. La sua mostra personale, Tallone di ferro, nasce e si sviluppa al piano terra del museo attorno al dialogo con il Leone di Monterosso – Chimera di Arturo Martini, una scultura in bronzo del 1933-35 ca. Ancora una volta, il direttore artistico Sergio Risaliti, curatore della mostra con Eva Francioli, sostiene il doppio binario dell’aggiornamento e della valorizzazione, dando spazio agli artisti emergenti e alla riscoperta delle opere della collezione permanente.
La valorizzazione delle opere del museo prosegue inoltre con il nuovo progetto Étoile, a cura di Stefania Ricci e Sergio Risaliti, e realizzato in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo, con il quale il Museo Novecento ha già collaborato nel recente passato. Riservato alle collezioni civiche, il progetto mette sotto i riflettori un’opera tra quelle conservate nei depositi del museo e, in questa prima occasione, lo fa concentrandosi su un dipinto di Titina Maselli, autrice di un ritratto ideale di Greta Garbo.
La mostra ripercorre il legame tra la Divina e il Calzolaio dei sogni, sancito da una serie di calzature che Ferragamo realizzò appositamente per la Garbo ed eccezionalmente esposte negli spazi al secondo piano del museo.
Si rinnova poi l’appuntamento con l’architettura e la rassegna Il tavolo dell’architetto. Negli ultimi tre anni, sono stati ben nove i progetti realizzati in collaborazione con grandi architetti del panorama internazionale. Unico spazio istituzionale a Firenze in cui l’arte moderna e contemporanea si raccorda ai linguaggi architettonici del XX e XXI secolo. Gender gap, a cura di Laura Andreini, è una riflessione sul ruolo femminile nel mondo dell’architettura con la testimonianza di 20 architette attive a livello mondiale.
Nel loggiato del museo, tradizionalmente dedicato ad artisti emergenti, viene infine ospitata la mostra Istruzioni di volo di Chiara Gambirasio, giovanissima artista lombarda che ha appena concluso la sua residenza alla Manifattura Tabacchi. La sua è una ricerca che sconfina tra varie discipline artistiche, ma che ha come minimo comune denominatore un principio essenzialmente pittorico di rappresentazione della realtà attraverso il colore. Questa pratica, definita dall’artista stessa “Kenoscromia”, viene utilizzata anche nell’opera site-specific realizzata per il museo e si concentra su dei punti di colore che appaiono nella realtà come intrusi, che l’artista trasforma attraverso l’immagine in fulcri prospettici.
Parallelamente - fino al 18 luglio - continua la mostra di Henry Moore. Il disegno dello scultore