Fino al 24 settembre la mostra diffusa di Y.Z. Kami, coinvolti luoghi della città come Museo Novecento, Museo degli Innocenti, Abbazia di San Miniato
La mostra - fino al 24 settembre - consta di una selezione di opere esposte per la prima volta a Firenze in alcuni dei luoghi simbolo della città: Museo Novecento, Museo di Palazzo Vecchio, Museo degli Innocenti e, eccezionalmente, nella millenaria Abbazia di San Miniato al Monte.
Il progetto è un viaggio nell'universo pittorico dell'artista iraniano-americano, che vive e lavora a New York dagli anni Ottanta. La sua produzione si concentra maggiormente sulla creazione di ritratti di donne e uomini colti in primo piano, spesso con gli occhi chiusi e all'interno di cornici di sfondi neutri che lasciano visibili solo alcuni dettagli oltre ai volti. Presenti e assenti al tempo stesso, queste figure sono immerse in una dimensione che sembra non avere nulla a che fare con la nostra quotidianità, ma che rimanda a un altrove, a un luogo che è memoria o evocazione dell'aldilà.
Kami è un pittore dell'invisibilità: il suo sguardo e la sua pittura sono capaci di raccontare l'umanità al di là della contingenza, catturando la spiritualità che avvolge i corpi.
Y.Z. Kami (Teheran, 1956) ha iniziato a dipingere a soli cinque o sei anni nello studio della madre. Da allora l'amore per la pittura e l'attenzione per lo studio della figura e della psicologia umana non lo abbandoneranno mai. Dopo aver studiato filosofia alla Sorbona di Parigi, negli anni Ottanta si trasferisce a New York, dove dalla fine degli anni Novanta inizia a esporre in musei e istituzioni artistiche. Le sue opere sono oggi conservate in importanti collezioni pubbliche, tra cui quelle del Metropolitan Museum of Art (New York), del Whitney Museum of American Art (New York), del Solomon R. Guggenheim Museum (New York) e del British Museum di Londra.
Maggiori informazioni sulla mostra e sul laboratorio per famiglie ai link in calce.