Ghiannis Ritsos. Dalla memoria all'azione

A luglio nelle biblioteche fiorentine letture sceniche dei testi tratti da "Quarta dimensione" a cura della Compagnia teatrale Krypton

Nell'ambito dell'Estate Fiorentina 2025, La Compagnia teatrale Krypton realizza un ciclo di appuntamenti nelle Biblioteche dei cinque quartieri di Firenze con letture sceniche dei monologhi di personaggi del mito tratti dal libro "Quarta dimensione" di Ghiannis Ritsos, con la traduzione di Nicola Crocetti.

Il progetto vuole essere un approfondimento del grande autore, poeta e drammaturgo del XX secolo, più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. 
Il suo capolavoro più celebre "Quarta dimensione", una raccolta di monologhi poetici in cui dà voce a personaggi della mitologia greca, rilegge con uno sguardo moderno, intimo e tragicamente umano il mito. Nella Quarta dimensione, Ritsos sceglie dieci figure mitiche greche e le fa parlare in prima persona, come in un lungo monologo interiore. E' un uso del mito anti-retorico e umanizzante, spesso capovolto: il potere tragico delle figure classiche si trasforma in psicodramma moderno. 

Programma

ore 17.30
Incontro con Nicola Crocetti grecista e traduttore delle opere di Ghiannis Ritsos. Letture di Fulvio Cauteruccio

ore 17.00
Flavia Pezzo in "Elena" 
Elena, simbolo ancora vivente della bellezza e della perdizione. Gli splendori perduti a contrasto con la bruttezza di oggi: la signora però è superiore a tutto, anche mentre le ancelle depredano i segni della grandezza di allora. 

ore 21.00
Lorenzo Degl'Innocenti in "Agamennone"
Il monologo di Agamennone è presagio. Le litanie sanguinarie di Cassandra convalidano l'attesa della morte imminente. La morte è liberazione: dai ricordi, dai rimorsi, dalle speranze travolte dall'assurdità di una guerra senza vincitori.

ore 17.00
Massimo Bevilacqua in "Oreste" 
Oreste arriva da una lontano esilio con il tacito Pilade, l'amico, l'amato. Oreste è un ragazzo del presente, della quarta dimensione. non gradisce ipoteche sul suo futuro. E' lacerato, dentro. Oreste tentenna, ondeggia. Con il destino si può, si deve mediare. 

Punto di lettura Luciano Gori: https://cultura.comune.fi.it/pagina/le-biblioteche-comunali-fiorentine/punto-di-lettura-luciano-gori-e-altri-punti-di-prestito

ore 17.00
Sofia Menci in "Persefone"
"Questa luce mi trafigge con migliaia di aghi". La confessione di Persefone è la storia della sua ambiguità, di vivente sepolta in quel connubio desiderato con lo zio, Ades, che è il signore dei morti, e di trapassata che, affranta, si ritrova nella casa paterna, immersa nell'esistenza.

ore 17.00
Silvia in "Fedra"
"Che colpa abbiamo davvero di tutto ciò? Chi ha voluto così le cose?" Il monologo di Fedra è una confessione d'amore e un'iniziazione all'eros, spaventosamente vicino alla morte. La notte degli amanti è un immenso obitorio di marmo. 

ore 21.00
Irene Barbugli in "Crisòtemi"
Il monologo fluisce, è il controcanto del soliloquio di Elettra, la sorella. E' una richiesta di perdono, per un essere insignificante che non ha mai compiuto azioni degne di nota, non ha giustificato il suo tempo della vita. Intervista? Testamento? Profezia? 

ore 17.00
Alessio Martinoili in "Aiace"
Aiace da Salamina. Fisicamente è una torre. Dentro, un magma di disillusioni e frustrazioni. Vorrebbe trovare un uomo al suo pari con cui parlare. Ma incontra solo larve mascherate. Nella quarta dimensione è il poeta: il diamante che scintilla tra i fragili grumi di creta e riflette la verità delle cose nella sua immane iridescenza.
 

ore 17.00
Teresa Fallai in "Il ritorno di Ifigenia" 
Il monologo di Ifigenia rimpasta tutti gli elementi della quarta dimensione. Il cratere infuocato del discorso e l'onnipresente famiglia. Tutta la Grecia credeva che fosse morta sacrificata ad Aulide. Ma al mondo nulla è come appare. 

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