Francesco I de' Medici e Bianca Cappello: una storia di amore e misteri

La storia d'amore tra Francesco I de' Medici e Bianca Cappello nelle carte della Sezione di conservazione della Biblioteca delle Oblate

L'esposizione, composta da volumi del patrimonio storico della Biblioteca delle Oblate, stampati dal 1584 ai giorni nostri e provenienti in parte dai fondi Ricci, Biblioteca Conti e Musei Comunali e dal Lascito Cappellini, offre una panoramica e una testimonianza storica su quanto si è detto e scritto sulla storia tra Francesco I e Bianca Cappello.

Tra i volumi in mostra figurano, tra gli altri, i “Discorsi di Monsignore Vincenzio Borghini” (1584), le “Essequie del Serenissimo don
Francesco Medici gran duca di Toscana” (1587) di Giovanni Battista Strozzi, la seconda edizione di “Bianca Cappello: nuove ricerche di
Federico Odorici” (1860), un piccolo manoscritto dal titolo “Storia della Sig.ra Bianca Cappello Gran Duchessa di Toscana. Caso
lacrimevole successo” del XIX secolo, due edizioni delle Memorie di Bianca Cappello e una piccola collezione di drammi su Bianca.

Alcuni degli esemplari in esposizione, colpiti dall’alluvione del 1966, saranno oggetto di futuri restauri, mentre altri - già restaurati negli scorsi anni – verranno presto digitalizzati nell’ambito del progetto Digital Library della Regione Toscana finanziato con fondi del PNRR.

La mostra, è visitabile gratuitamente dal 4 al 31 ottobre in sala Violet Trefusis (I piano) negli orari di apertura della Biblioteca.

Francesco I de' Medici fu il secondo Granduca di Toscana dal 1564 fino alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose il 19
ottobre del 1587.
La sua storia è indissolubilmente legata a quella della nobildonna di origini veneziane Bianca Cappello, prima amante di Francesco e successivamente anche moglie la cui morte, avvenuta il giorno dopo quella del consorte, ha alimentato per secoli una narrazione che vede i coniugi al centro di una rete di intrighi e macchinazioni.
Francesco I era sposato con Giovanna d'Asburgo, figlia di Ferdinando I, imperatore del Sacro Romano Impero; tuttavia illoro, stando alle cronache storiche, fu un matrimonio infelice.

Bianca Cappello era invece sposata con Pietro Bonaventuri, un gentiluomo fiorentino che aveva conosciuto a Venezia: appena
quindicenne, la ragazza si trasferì a Firenze e convolò a nozze con Pietro, all'insaputa del padre.
Anche questa fu un'unione infelice: Bianca si rese conto ben presto di essere stata raggirata dal marito, il quale aveva mentito circa le sue reali disponibilità economiche allo scopo di impossessarsi della sua preziosa dote composta da gioielli di grande valore.

Quando Francesco e Bianca si incontrarono erano dunque prigionieri dei rispettivi matrimoni infelici: tra loro nacque una simpatia che si tramutò in affetto reciproco. Bianca venne assunta come damigella di corte e la sua relazione clandestina con Francesco fu tollerata dal marito Pietro, poiché consentì a quest'ultimo di ottenere un lavoro alla corte granducale e di migliorare il suo tenore di vita.

Nel 1572 Pietro Bonaventuri fu assassinato in circostanze mai chiarite del tutto: si pensa che sia stato ucciso in conseguenza dello stile di vita sregolato che aveva adottato e che lo aveva portato a frequentare ambienti loschi e personaggi poco raccomandabili, tuttavia non sono pochi coloro che sospettano di un coinvolgimento del Granduca, che potrebbe aver pagato dei sicari per sbarazzarsi di lui.

Quando nel 1578 morì anche Giovanna in un incidente, nulla più era di ostacolo alla relazione di Francesco e Bianca: poco tempo dopo si sposarono segretamente, rendendo pubblica la loro unione solo un anno dopo.

Il matrimonio e la felicità dei due ebbero una brusca fine: nel 1587, dopo una cena nella villa di Poggio a Caiano, si ammalarono entrambi e morirono dopo qualche giorno di agonia e sofferenze, Francesco il 19 ottobre e Bianca il 20.

Si parlò di malaria, ma le dicerie su un possibile avvelenamento circolarono immediatamente in tutto il Granducato.
Nel 2006 una equipe di studiosi dell'Università di Firenze effettuò delle analisi sui resti degli organi dei due coniugi, ritrovati all'interno della chiesa di Santa Maria a Bonistallo: furono ritrovate tracce di arsenico, da cui se ne dedusse che Francesco e Bianca furono effettivamente avvelenati.

Ancora oggi i pareri degli studiosi e degli scienziati sulla morte di Francesco e Bianca sono discordanti, rimangono sconosciuti gli eventuali autore del gesto e l'intera vicenda è permeata dal più fitto mistero.

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