Flowering of light a Palazzo Vecchio

Fino all'8 gennaio in Sala d'Arme, una grande installazione video per il duo di artisti Angela Detanico e Rafael Lain, a cura di Sergio Risaliti

Come per gli scorsi anni, il Museo Novecento si rende protagonista all'interno del ricco programma di eventi culturali proposti dall'amministrazione per allietare il periodo natalizio fiorentino. Quest'anno il tema centrale scelto dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti si riassume nel termine IRRADIAZIONI, che da un lato si lega alla simbologia dei fiori come segno di continua rinascita, come in molti dipinti rinascimentali - dai prati fioriti nelle Annunciazioni di Beato Angelico e Leonardo da Vinci o nell'Adorazione dei Magi di Filippo Lippi-; dall'altro dirige l’attenzione ai cieli stellati e all'osservazione dell'infinito, in riferimento anche alla presenza a Firenze degli strumenti di osservazione pioneristici di Galileo Galilei e all'osservatorio astronomico di Arcetri. L’ installazione in Sala d'Arme vuole anche essere uno stimolo a conoscere e visitare  luoghi e opere dislocate in città, all’interno dei quali rintracciare, in un processo di IRRADIAZIONI, la presenza di opere e dettagli in cui possiamo riconoscere prati fioriti e cieli stellati.
L'istallazione in Sala d'Arme ad opera di Detanico e Lain, duo artistico  recentemente consacrato al Centre Pompidou di Parigi  in occasione del prestigioso Prix Marcel Duchamp, si sviluppa in una grande istallazione video distribuita sulle sette arcate della Sala d’Arme, in cui le immagini sembrano giocare con la questione del tempo invertito in un movimento di nascita e morte, di inizio e di fine, di “fiorescenza” e sprofondamento nel buio cosmico. Le immagini si rispondono in un gioco di specchio in sincronizzato in cui campi di fiori diventano progressivamente l'immagine di galassie lontanissime da noi. Questa bellezza fugace abita le opere di Detanico e Lain il cui scopo è farci riflettere sul ciclo della vita sul pianeta e nell’universo attraverso un forte coinvolgimento emotivo, che deriva anche dalla struttura immersiva dell’istallazione. Mentre i prati fioriti sono stati fotografati con semplici smartphone, le nebulose sono state osservate attraverso il potente telescopio Hubble lontanissimo da noi. Il movimento ciclico conduce le cose a dissolversi nel massimo della luminescenza e poi al contrario a riaffiorare una volta scomparse nel profondo buio. I due artisti sembrano trasferirci in questo modo da queste proiezioni in movimento all’interno della nostra coscienza e dell’inconscio, come un flusso di apparizione e scomparsa, di stupore e incoscienza.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Gucci.
Ringraziamo inoltre la Fondazione Claudia Cardinale.

La Sala d'Arme sarà aperta al pubblico tutti i giorni escluso il giovedì dalle 14:00 alle 19:00.
Mercoledì 25 dicembre la Sala d’Arme sarà chiusa.

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