Fino a fine marzo si possono ammirare da vicino gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi salendo sui ponteggi del cantiere di restauro
La Cappella resterà chiusa nei giorni 4, 8, 11, 15, 18, 22, 25 marzo
Vanno avanti le operazioni di studio monitoraggio e restauro conservativo della cappella Brancacci, il capolavoro ubicato nella chiesa del Carmine che fa parte dei musei civici fiorentini. Sarà ancora possibile approfittare dei ponteggi del cantiere per ammirare da un’inedita prospettiva ravvicinata gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Dopo circa un anno e mezzo di attività si sono resi necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, utili a conoscere le tecniche esecutive, i loro materiali e le cause di degrado, e a migliorare le condizioni di salute della Cappella Brancacci, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno, oggetto di accordo di valorizzazione con il Comune di Firenze. Anche la seconda fase del progetto ha visto un lavoro sinergico tra Comune, Soprintendenza ABAP, Cnr-Ispc, Opificio delle Pietre Dure, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze e con il sostegno fondamentale della Fondazione Friends of Florence e la Jay Pritzker Fund che hanno appena stipulato un nuovo protocollo con l’amministrazione comunale, contenuto in una delibera approvata dalla Giunta su proposta della vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini, per finanziare le operazioni. I lavori dureranno fino alla fine del 2023.
I lavori eseguiti nella prima fase
L’ultimo restauro della Brancacci risaliva agli anni Ottanta del Novecento. Nel novembre 2020 la cappella è stata sottoposta a un primo monitoraggio che mise in luce alcune criticità dal punto di vista della conservazione e la necessità di stabilizzare alcuni potenziali fenomeni di deterioramento presenti sui dipinti murali di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi (come distacchi dell’intonaco, localizzate perdite di coesione, depositi superficiali incoerenti) oltre ad eseguire un generale controllo sulla stabilità dell’intero ciclo pittorico. Successivamente ha avuto inizio il monitoraggio sullo stato di conservazione della cappella a cura della SABAP Firenze e del Cnr-Ispc in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure per indagare le cause di degrado. Grazie al cantiere già montato nella prima fase di lavoro è stato possibile svolgere una nuova campagna diagnostica a cura del Cnr-Ispc, più approfondita ed esaustiva di quella svolta negli anni Ottanta del Novecento, condotta con le più aggiornate tecniche e le migliori competenze disponibili sul panorama internazionale grazie alla collaborazione tra SABAP, Cnr-Ispc, UNIFI e OPD a cui spetta la progettazione e realizzazione dell’intervento conservativo vero e proprio. Le tecniche utilizzate, completamente non invasive, hanno permesso di conoscere approfonditamente i materiali utilizzati, le tecniche esecutive, le fenomenologie di alterazione o degrado e le cause che le hanno prodotte, informazioni indispensabili per una corretta pianificazione dell’intervento. Alla campagna diagnostica si è affiancato un modello per il monitoraggio di apparati decorativi complessi. Il rilievo dello stato di conservazione si è concentrato particolarmente sull’analisi dei distacchi di intonaco, che rappresentava il fenomeno più preoccupante e su cui intervenire con più urgenza. Le porzioni di intonaco classificate nel livello più grave sono state messe in sicurezza dai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure. È stato poi avviato un progetto, sempre in collaborazione con Cnr-Ispc, UNIFI, OPD e SABAP, per valutare le caratteristiche della malta impiegata nel precedente intervento, con l’obiettivo di stabilizzare i distacchi di intonaco.
Le novità di questa seconda fase
In virtù dei risultati e delle evidenze emerse, questa seconda fase, consentirà inoltre di sperimentare l’applicazione delle malte compatibili con l’intonaco che, a partire da quelle utilizzate nell’intervento eseguito negli anni Ottanta e studiate nella prima tranche di lavoro, sono state riformulate, e che potranno essere impiegate nei consolidamenti delle parti di affreschi a rischio di distacco, come ad esempio alcune porzioni sulla parete destra nella scena dei due miracoli intitolate rispettivamente San Pietro che risana lo storpio e il Miracolo di Tabitha, entrambe dipinte da Masolino. Inoltre questa seconda fase di lavori consentirà di eseguire prove di pulitura sperimentando un gel innovativo formulato da ricercatori del CSGI presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, che permetterebbe di eseguire la pulitura delle superfici dipinte con maggiore facilità, senza effettuare un vero e proprio restauro, anche durante le campagne di manutenzione che il Comune di Firenze programmerà negli anni a venire.
Il progetto Brancacci Point of View
Nell’ambito del progetto di valorizzazione della cappella Brancacci è stato siglato anche un accordo tra Cnr-Ispc e Comune di Firenze per proseguire l'attività di divulgazione e disseminazione, che ha visto tra i risultati principali la realizzazione del prototipo “Brancacci Point Of View”, esperienza Ibrida” che ridà “corpo” e “voce” al digitale, in un incontro empatico con il Patrimonio Culturale. BrancacciPOV è un prototipo di ricerca, basato sul framework open source Aton del Cnr-Ispc, che consente agli utenti in maniera collaborativa di esplorare la Cappella Brancacci, scambiando idee e opinioni alla scoperta delle storie che si celano dietro alle pitture di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Il prototipo estende così anche l’accessibilità del monumento a quanti non hanno la possibilità di muoversi per visitarlo fisicamente. Maggiori dettagli sulla prima versione sono disponibili alla pagina dedicata sul sito del CNR brancaccipov.cnr.it.
Il nuovo accordo, consentirà al Cnr-Ispc di sviluppare una nuova versione dell'applicazione Brancacci POV. Per questo secondo prototipo, il Cnr-Ispc prevede di sviluppare ed ampliare la narrazione del complesso del Carmine e della Cappella Brancacci, con lo scopo di costruire e rafforzare un legame empatico ed emotivo con il monumento. La versione ibrida, fruibile anche interamente online, potrà servire come supporto alla visita guidata all’interno del monumento, a scuola, oppure si potranno creare visite virtuali guidate e multi-utente online.
Le visite
La Cappella Brancacci è aperta al pubblico quattro giorni la settimana: venerdì, sabato, lunedì: orario 10-17; domenica orario 13-17. Per ragioni di sicurezza gli accessi sono con prenotazione obbligatoria e non oltre 10 persone ogni 30 minuti. Visite guidate a cura di MUS.E: Lunedì - venerdì e sabato ore 10.00-11.00-12.00-13.30-14.30-15.30 - Domenica 13.30-14.30-15.30.
Per prenotare: 0552768224, bigliettimusei@comune.fi.it o cappellabrancacci@musefirenze.it. Martedì, mercoledì e giovedì resta chiusa al pubblico per consentire le attività di diagnostica che richiedono assenza di pubblico.