Basta un vento lieve

Il 9 aprile alla Biblioteca delle Oblate presentazione di un’antologia di racconti di donne e uomini che lasciano la propria terra alla ricerca di un futuro

Sarà presentato sabato 9 aprile alle ore 16, nella Sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate,  "Basta un vento lieve. Storie di migranti", il quarto volume di un’antologia di racconti pieni di ostacoli e speranza, violenza e tenacia. L'antologia contiene le quattordici storie premiate e selezionate dalle commissioni di lettura tra le oltre sessanta spedite per il concorso DiMMi Diari Multimediali Migranti nell'anno 2020, un progetto di narrazione il cui archivio conta più di 400 testimonianze da oltre 50 Paesi.

Il volume, con prefazione di Antonio Damasco e postafazione di Paule Roberta Yao, è a cura di  Natalia Cangi, Antonio Damasco e Alessandro Triulzi.

Partecipano all'incontro Natalia Cangi, ADN; Gianluca Gatta (AMM); Paule Roberta Yao (autrice) Alessandro Triulzi (AMM). Saranno presenti gli autori

La partecipazione è gratuita su prenotazione contattando la biblioteca al numero 0552616523 oppure scrivendo a bibliotecadelleoblate@comune.fi.it 

DiMMi (diari multimediali migranti) è un progetto sostenuto dalla Regione Toscana con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale, e di creare un fondo speciale dei diari migranti presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Un’esperienza nata nel 2012 e che ha già dato vita a tre edizioni dell’omonimo concorso riservato alle storie cittadini di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia e nella Repubblica di San Marino e che ha già favorito la raccolta di oltre 350 testimonianze su scala nazionale.

Sono tre gli obiettivi specifici che DiMMi si propone di realizzare: promuovere il dialogo tra cittadini di diverse origini attraverso la narrazione delle loro esperienze di vita; promuovere e rafforzare un fondo di raccolta e archiviazione dei diari di immigrati di prima e seconda generazione; promuovere la costruzione di una memoria collettiva che tenga conto delle diverse provenienze dei cittadini e delle cittadine.

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