Dal 25 settembre inaugurano le quattro esposizioni temporanee con le quali parte la nuova stagione del Museo Novecento
La nuova stagione comincia il 25 settembre con l’apertura al pubblico di quattro mostre temporanee. Humus di Andrea Francolino fino al 12 dicembre, Incanto di Rocco Gurrieri e Irene Montini e Paradigma. Il tavolo dell’architetto. Online fino al 28 gennaio 2021 e Made in Italy - OFF. Suspense di Lori Lako fino al 23 novembre.
Humus di Andrea Francolino, curata da Luca Puri e Sergio Risaliti, si fa spazio al primo piano, sotto il loggiato, e vede installate 28 bandiere, una per ciascuno stato dell’Unione Europea più quella dell’Unione in una sorta di grande bandiera “globale” per la tutela dell’ambiente. Gli inni delle 27 nazioni e quello dell’Unione europea riecheggeranno nel loggiato a connotare anche sonoramente l’installazione.
Due giovani fotografi, illustratori e videomaker Irene Montini e Rocco Gurrieri, che grazie alla mostra Incanto accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso un universo onirico, sovrannaturale e tenebroso. Incanto nasce dalle costole di un film inedito prodotto dal Museo, i due artisti hanno tratto dalle ambientazioni dell’opera filmica una serie di fotografie in grande formato esposte negli spazi al primo e secondo piano del complesso delle ex Leopoldine.
Torna anche Paradigma. Il tavolo dell’architetto a cura di Laura Andreini, ciclo espositivo che ha visto avvicendarsi negli ambienti del museo i lavori di tanti grandi progettisti della scena internazionale. Durante il lockdown Paradigma si è trasferito sulle piattaforme digitali del museo, coinvolgendo numerosi studi professionali, ai quali l’Architetto Laura Andreini ha chiesto di realizzare un video sul tema: “Cosa è il tavolo dell’architetto?”. I video fanno parte oggi della mostra e riescono a svelare la dimensione sempre peculiare dell’attività dell’architetto.
L’ultimo progetto è Suspense, lavoro di Lori Lako, fa parte del progetto periodico Made In Italy - OFF, un progetto di arte pubblica che dal museo entra e invade la città. Oggi il progetto allarga i confini e ospita il lavoro di questa giovanissima artista albanese . Una parete di grandi dimensioni dipinta con i colori della bandiera italiana ospita l’opera che porta al Museo Novecento il suo lavoro site specific, una riflessione sull’ambiente e sullo sfruttamento delle risorse che parte dal suo paese d’origine per arrivare all’Europa e al pianeta intero.