Il 30 settembre e il 28 ottobre visite straordinarie nelle due celebri abbazie toscane per il cinquecentenario dalla morte di Biagio Milanesi
In occasione del cinquecentenario dalla morte dell’abate generale Biagio Milanesi (1445-1523), le due celebri abbazie toscane di Vallombrosa (30 settembre) e Passignano (28 ottobre) si aprono al pubblico grazie a due giornate di visite guidate straordinarie.
Le due iniziative, promosse dal Comune di Firenze – Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO e curate da MUS.E, permettono infatti di conoscere da vicino la figura di questo carismatico religioso che negli anni di Lorenzo il Magnifico fu a capo di uno degli ordini monastici più importanti della Toscana. Abate generale della Congregazione Benedettina Vallombrosana dal 1480 al 1515, Biagio Milanesi ha attraversato anni cruciali della storia di Firenze, in aperta dialettica sia con i Medici sia con l’Osservanza, che stava spaccando in due la comunità religiosa. Le visite ruotano attorno a due luoghi cardine della storia di Biagio Milanesi.
Sabato 30 settembre sarà possibile conoscere i suoi legami con l’abbazia di Vallombrosa, in cui egli visse ed esercitò il suo potere, lasciandovi testimonianza del proprio passaggio grazie alla sua attività di fine committente. Fine umanista e carismatico leader religioso, Don Biagio ingaggiò infatti i più importanti artisti dell’epoca: Pietro Perugino, Domenico Ghirlandaio, Benedetto da Rovezzano e molti altri. Attuò una vera e propria politica culturale in cui le opere svolsero un ruolo comunicativo di prim’ordine volendo ribadire l’importanza e la centralità di Vallombrosa. Parte delle opere realizzate per volontà dell’abate saranno visibili grazie all’apertura straordinaria del Museo d’Arte Sacra di Vallombrosa.
Sabato 28 ottobre sarà invece la volta dell’abbazia di San Michele a Passignano. Le tracce storico-artistiche presenti nel monastero raccontano l’altra faccia della medaglia: Passignano fu dapprima opposta alle politiche di Vallombrosa e solo in seguito divenne sua alleata. Sulle pareti affrescate del monastero, ove spicca l’Ultima Cena di Domenico Ghirlandaio, si legge ancora il conflitto interno che la comunità visse in quegli anni di passaggio. La storia di Passignano permette anche di raccontare il rapporto difficile che intercorse tra il Milanesi e la famiglia Medici, dato che il chiostro chiantigiano fu al centro di un’aspra contesa tra i due poteri per anni.
Le visite sono previste alle h10, h12 e h15
Partecipazione gratuita, prenotazione necessaria: Tel. +39 055 2768224, e-mail: info@musefirenze.it