Passeggiate dantesche in Santa Maria Novella

Il 12, 19 e 26 dicembre ancora in programma le visite domenicali per giovani e adulti nei luoghi danteschi del complesso monumentale

In occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, i Musei Civici Fiorentini e MUS.E - in collaborazione con Opera di Santa Maria Novella e Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno – presentano, a partire da domenica 12 settembre e fino a domenica 26 dicembre - un programma di visite tematiche centrato sul sommo poeta all'interno del complesso di Santa Maria Novella. Il convento domenicano è infatti uno dei luoghi nei quali Dante avrebbe approfondito gli studi di filosofia in seguito alla morte di Beatrice, asserendo di essersi recato “là dov’ella si dimostrava veracemente, cioè ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti” (Convivio, II 12 7).

Le visite dantesche in programma per tutto l'autunno permetteranno così di leggere le vicende storiche e artistiche di Santa Maria Novella attraverso una lente speciale, che porterà il pubblico ad apprezzare luoghi e opere di grande fascino, approfondendo nello stesso tempo interessanti aspetti della figura del poeta, della sua vita e della sua sempiterna opera. Infatti, poco dopo la morte di Dante, precisamente nel 1335, i “i libri o libelli poetici composti in volgare da colui che è chiamato Dante” verranno messi al bando all'interno del convento di Santa Maria Novella (a testimonianza di quanto fossero evidentemente diffusi), ma circa due decenni dopo, sulle pareti della monumentale Cappella di San Tommaso d'Aquino di patronato della famiglia Strozzi di Mantova, Nardo di Cione affresca il Giudizio Universale, il Paradiso e l'Infernooffrendo ai suoi contemporanei una delle più antiche trasposizioni visive dei cerchi, dei gironi e delle bolge infernali così come descritte nella Commedia. Nondimeno, fra gli eletti del Giudizio Universale comparirebbe anche un ritratto di Dante, analogamente all'effigie che si può riconoscere nel Cappellone degli Spagnoli, antica sala capitolare, per opera di Andrea di Bonaiuto, di qualche anno posteriore.

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