Il 25 febbraio al Memoriale delle deportazioni, un omaggio polifonico alla memoria a cura de La Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze
Presso il Memoriale delle deportazioni, recentemente riallestito in virtù della collaborazione tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, ANED e Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana, è possibile visitare il Memoriale un tempo allestito all’interno del Block 21 del campo di Auschwitz I, straordinaria opera d’arte immersiva ricca di significati e interpretazioni, frutto della progettazione corale dello studio di architettura di Milano BBPR, dello scrittore Primo Levi, del pittore Mario “Pupino” Samonà, del regista Nelo Risi e del compositore Luigi Nono. Il Memoriale italiano intendeva essere, come scrisse Primo Levi nel 1979, “un luogo dove la fantasia e i sentimenti potranno evocare, molto più delle immagini e dei testi, l’atmosfera di una grande indimenticabile tragedia”.
Il percorso museale che ne introduce la visita racconta la lunga storia del Novecento: la Prima guerra mondiale, il fascismo e le sue drammatiche conseguenze, le dinamiche della guerra totale, del sistema dei lager nazisti, della shoah; traccia la storia degli italiani deportatori e deportati fino alla liberazione e il ritorno a casa.
Il primo appuntamento di Musei in Musica – progetto sviluppato da MUS.E e da La Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze con la finalità di proporre una serie di esperienze multidisciplinari del patrimonio civico, nell’intreccio fra arti visive e linguaggi musicali – rappresenta un’occasione per commemorare le vittime dell’Olocausto attraverso la musica di Wolfgang Amadeus Mozart.
Dopo aver fatto esperienza dell’opera del Memoriale italiano di Auschwitz, il quartetto d’archi della Filharmonie eseguirà una selezione di brani tratti dalla sua celeberrima Messa da Requiem in Re minore KV 626 nell’arrangiamento del compositore austriaco Peter Lichtenthal (1780-1853): questa scelta non solo rende omaggio alle anime perdute durante quel periodo buio della storia, ma rievoca anche l’essenza del dolore e della speranza che permeano il Memoriale stesso. Il Requiem, inoltre, ultima composizione dell’autore, rimasta incompiuta per la sua morte il 5 dicembre 1791, è considerata un suo testamento spirituale ed evidenzia in modo straordinario l’attenzione che il compositore dedicò alla polifonia nell’ultima fase della sua vita. Ed è proprio attraverso il contrappunto, il cui cuore è la convivenza armoniosa di molteplici individualità attraverso l’ascolto e il dialogo, che il pubblico, ricordando le tragedie del passato, potrà riflettere sulla necessità di rinnovare l’impegno per una società fondata sulla giustizia e il rispetto per la dignità umana.
Quartetto La Filharmonie: Laura Quarantiello Violino, Emma Pancini Violino, Matilde Fubiani Viola, Stefano Aiolli Violoncello
Dalla Messa di requiem in Re minore K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart. (arrangiamento di Peter Lichtenthal)
I. Introitus: Requiem aeternam Adagio
II. Kyrie Allegro
III. Sequentia
- Dies irae, Allegro assai
- Tuba mirum, Andante
- Rex tremendae, Grave
- Recordare Andante
- Confutatis, Andante
- Lacrimosa, Larghetto
Domenica 25 febbraio h10 e h11.30 al Memoriale delle Deportazioni, viale Giannotti 81 Firenze
La partecipazione è gratuita, la prenotazione è obbligatoria: 055-2768224 info@musefirenze.it