Le simmetrie dei desideri

Fino al 14 gennaio al Murate Art District ultimi giorni per visitare la mostra di Ilaria Turba e giovedì 12 gennaio un talk con l’artista a ingresso libero

Ultimi giorni per visitare la mostra “Le simmetrie dei desideri”, personale di Ilaria Turba a cura di Valentina Gensini, direttore artistico di MAD e Giorgio Bacci, professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Firenze che fino al 14 gennaio 2023 sarà aperta al pubblico negli spazi civici di MAD Murate Art District, gestiti da MUS.E.

Giovedì 12 gennaio l’artista sarà protagonista di un talk (alle ore 17:30, ingresso libero) insieme ai due curatori, durante il quale ripercorrerà idealmente i 75 chilometri fatti camminando per 11 giorni nel quartiere fiorentino di Sant’Ambrogio, che hanno dato vita alla ricerca, alle riflessioni e successivamente hanno dato forma al progetto e alla mostra “Le simmetrie dei desideri”.

“Le simmetrie dei desideri” è promossa da MAD Murate Art District in collaborazione con Università degli Studi di Firenze Dipartimento SAGAS nell’ambito del Progetto MADxCOMMONS grazie al sostegno di Regione Toscana con ToscanaIncontemporanea e Fondazione CR Firenze.

È il concetto di desiderio la base della ricerca artistica di Ilaria Turba, un’indagine che parte da lontano, da un’esperienza maturata nei quartieri periferici a nord di Marsiglia, dove l’artista ha lavorato per quattro anni stabilendo un contatto con gli abitanti del luogo e realizzando – insieme a loro – una collezione di “pani del desiderio”. Pani rituali cotti in un forno tradizionale algerino in terra e paglia costruito dagli abitanti del quartiere con dell’argilla locale, dalle forme astratte o figurative, collegati ciascuno al desiderio di chi lo ha plasmato e realizzato, raccolti poi in una mostra al Mucem - Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo nell’estate 2021 a Marsiglia, in Francia.

Ma il percorso di Ilaria Turba non poteva considerarsi esaurito con l’esperienza francese. Così, invitata da MAD per una residenza d’artista, si è calata nel contesto fiorentino, mettendo in moto lo step successivo della sua ricerca, ovvero utilizzare i pani prodotti in Francia come “attivatori di desideri” nello sfaccettato microcosmo dei rioni di Sant’Ambrogio e Santa Croce.

Durante il periodo fiorentino l’artista ha utilizzato dunque per la prima volta questi “pain du désir” (pani del desiderio) come scintille di un nuovo percorso partecipativo e di dialogo con gli abitanti della città. Il risultato è una mostra che tesse connessioni e crea simmetrie nuove tra oggetti e persone, storie e relazioni. 

Artigianicuochimediatori culturalinegozianti, persone che lavorano nel quartiere, persone di passaggio e persone che ci vivono da decenni, rifugiati politici e profughi ucraini: Ilaria Turba ha raccontato il progetto agli abitanti che ha incontrato lungo un percorso di passaparola e di sinergie attivate un passo dopo l’altro, mostrato la collezione dei pani del desiderio, dopodiché ha chiesto alle persone di scegliere degli oggetti affini per forma, tematica, natura e di poterli ricevere in affido per il tempo del progetto. Oggetti privati e d’affezione che diventano veicoli altrettanto forti di desideri, storie, ed immaginari, attivando una sorta di corrispondenza a specchio, una simmetria.

Questi oggetti – tra cui una cesta dell’Ottocento, il vecchio galleggiante della barca di un pescatore portato dagli Usa, uno strumento musicale messicano in terracotta, una maschera-autoritratto in cuoio, un portapenne di vetro soffiato, una pietra portata via dalla Guerra, dei piccoli bicchieri per occasioni speciali, contenitori di spezie profumate -  affidati alla cura dell’artista e a quella di MAD, sono accompagnati da desideri collettivi, messaggi rivolti alla comunità e esposti assieme ai pani negli spazi al primo piano di Murate Art District per la durata della mostra.

Alcuni oggetti che non è stato possibile esporre o spostare sono stati fotografati dall’artista in un set costruito appositamente ed esposti al MAD sotto forma d’immagini. Oggetti e fotografie sono inoltre accompagnati da testimonianze orali, desideri e tracce del processo di ricerca dando così al visitatore la possibilità di carpire tutte le suggestioni e le stratificazioni del percorso fatto dall’artista.

Info: 055/2476873 e info.mad@musefirenze.it

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