Il Museo Novecento di Firenze in biblioteca

Al via la collaborazione tra il Museo Novecento di Firenze e la Biblioteca delle Oblate

La collaborazione tra il Museo Novecento di Firenze e la Biblioteca delle Oblate scaturisce da un intento congiunto delle due istituzioni: creare spazi ulteriori di approfondimento dei progetti museali e delle mostre in programmazione, unitamente a preziose nonché rare opportunità di dialogo ravvicinato tra la direzione, le curatrici, i curatori e la cittadinanza.

Il punto di partenza è che il nucleo ideativo di ogni mostra muove da lontano: richiede un lungo e complesso processo di gestazione e progettazione. Prima che si metta in moto la macchina logistica – di per sé enormemente impegnativa – c’è un pensiero, uno sguardo, uno studio profondissimo che inizia a dispiegarsi e a prendere forma, che sceglie di soffermarsi sull’opera di uno o più artisti, artiste, che elabora prospettive, connessioni interdisciplinari, intrecci tra i linguaggi, angolature.

La Biblioteca delle Oblate mette dunque a disposizione del Museo Novecento di Firenze i suoi spazi e il suo patrimonio documentario perché ogni mostra possa essere accompagnata, raccontata e resa ancora più espansa nelle sue risonanze e nei suoi contenuti, attraverso la narrazione della sua realizzazione, i moventi di chi l’ha curata, le anticipazioni e le riflessioni sulle opere e sulle autrici e gli autori in esposizione: tutto questo in una interlocuzione costante e vivificante con le singole soggettività di fruitori e fruitrici, del pubblico degli utenti.

Gli incontri si tengono nella Sala storica Dino Campana della Biblioteca delle Oblate e sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it

giovedì 19 settembre - ore 17.30 

Le sale al primo piano del Museo Novecento ospiteranno un focus tematico, dedicato alle opere di alcuni maestri del Novecento che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del Regime negli anni Trenta e Quaranta.

Fulcro dell’esposizione saranno i dipinti di Scipione, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, Renato Birolli e Emilio Vedova, artisti amati e protetti da Alberto Della Ragione, che ne ha sostenuto la ricerca, attraverso un’intensa attività di collezionista e mecenate, in una delle stagioni più buie della storia del Novecento italiano. La selezione di opere, provenienti dalla Raccolta dell’ingegnere navale, consentirà di interrogarsi sull’impegno civile e politico che ha animato, in modo più o meno esplicito, il lavoro di questi protagonisti della storia dell’arte italiana tra le due guerre.

Il direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti introdurrà al pubblico la mostra, la sua genesi e le radici dell’arte come mezzo di resistenza e dissidenza.

giovedì 17 ottobre ore 17.30 

Il Museo Novecento chiude le celebrazioni per i dieci anni dalla propria inaugurazione con una grande retrospettiva dedicata a Lorenzo Bonechi (Figline Valdarno, 1955 - Firenze, 1994).

La mostra, organizzata a trent’anni dalla sua prematura scomparsa, intende rendere omaggio al grande artista, ripercorrendo le tappe principali della sua ricerca attraverso l’esposizione di opere esemplificative della sua maestria pittorica e grande versatilità artistica.

Profondamente legato alla sua terra di origine, Bonechi studia la pittura e la scultura del Trecento e del Quattrocento toscano, ma anche l’arte bizantina e quella russa antica, analizzandone le radici storiche e letterarie.

Nascono così Paesaggi e dipinti di Figure carichi di rimandi alla grande tradizione iconografica occidentale, espressione di una spiritualità intensa e profonda.

A questi, dal 1987, si affianca inoltre il ciclo pittorico delle Città Celesti, in cui Bonechi rilegge il tema della Gerusalemme Celeste attraverso le fonti sacre e filosofiche antiche, traducendole in costruzioni essenziali, dalle geometrie rigorose. La sua originale ricerca sulla figurazione riscuote presto un importante successo internazionale, suggellato dal tributo postumo della 46a Biennale di Venezia (1995).

La conferenza verrà introdotta dal direttore Sergio Risaliti in dialogo con una personalità del mondo dell’arte e della critica d’arte di Firenze.

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