Martedì 15 aprile al Museo Novecento, una seduta di montaggio con l'artista Benedetta Fioravanti per scoprire il suo metodo artistico
Il Museo Novecento ospiterà una sessione di montaggio aperta al pubblico, in cui l’artista attiverà uno scambio diretto con i fruitori, che non solo scopriranno il metodo artistico e produttivo di Benedetta Fioravanti, ma saranno coinvolti in prima persona nelle decisioni di montaggio e nelle scelte stilistiche tramite un confronto con l’artista.
I still love U, anyway è una trilogia che introduce un gruppo di ragazzi praticanti di parkour. Uniti da uno scontro, affrontano una confessione che cambia le loro dinamiche, culminando in un’elevazione simbolica, dove i movimenti del parkour diventano metafora di crescita interiore e connessione profonda. Nella terza parte di ‘I still love U, anyway’, il gruppo di ragazzi ripercorre i salti tentati nella prima parte, replicando i gesti sul posto e in una sala neutra. I movimenti, originariamente tentativi di scalare la piramide delle Cascine si trasformano ora in simboli di crescita interiore, unendo fisicità e consapevolezza in un percorso di evoluzione personale.
Benedetta Fioravanti (Ascoli Piceno, 1995) la sua ricerca artistica parte dall’osservazione del quotidiano, esperito in forma diretta o mediato attraverso il consumo di immagini digitali. Utilizza le nozioni di immagini povere di Hito Steyerl e di diritto all’opacità di Édouard Glissant per restituire frammenti di percezione che riflettano lo statuto incerto, ibrido e senza gerarchia del linguaggio quotidiano. Lo fa principalmente realizzando immagini in movimento e lavori site specific che impiegano il suo archivio personale di immagini quale materiale per esplorare, accostare e comporre nuove narrazioni.
Esplora i codici linguistici della cultura di strada e dell’accumulo ossessivo di materiale video scaricato secondo una prassi di accostamento tra parola, numero ed estensione del file.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Sala conferenze Museo Novecento.