Online la call rivolta a giovani operatori culturali e organizzatori per comporre uno staff che faccia proseguire la rassegna verso nuovi sviluppi
Il Festival au Désert è un progetto musicale multiculturale che dal 2010 ha realizzato una rete per la creazione contemporanea tra Africa, Mediterraneo ed Europa, a partire dalla collaborazione tra il Festival au Désert di Essakane (Mali) e la Fondazione Fabbrica Europa di Firenze. Ogni anno, il Festival ospita i grandi nomi della musica del mondo per far conoscere il meglio della world music attuale, in particolare da Mali, Nord Africa, Mediterraneo e Medio Oriente, in dialogo aperto con gli ambasciatori del “nomadismo” artistico di tutto il mondo.
L'attuale situazione pandemica se da un lato rende difficile la previsione sul ritorno a una normale mobilità internazionale, dall’altro stimola una rinascita progettuale e un confronto di ampio respiro attraverso la ricerca di nuovi sguardi e visioni, in grado di trasformare la distanza in un'opportunità di relazione e rilancio dei rapporti tra Europa e Africa.
La call, rivolta a giovani professionisti/e che operano nel settore culturale, anche senza esperienza pregressa in campo musicale, rappresenta la prima delle tappe/azioni di un percorso volto alla creazione di un osservatorio permanente sui linguaggi contemporanei tra Africa, Mediterraneo ed Europa.
Con questo progetto, Festival au Désert Firenze - realizzato negli anni grazie al sostegno di Comune di Firenze/Estate Fiorentina, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze - si pone l’obiettivo di promuovere visioni e paradigmi di una nuova generazione di operatori e operatrici culturali, migliorando la comprensione del settore musicale e alimentando strategie che possano preservare la diversità e l’unicità del Festival, a testimonianza di un sistema in fase di trasformazione.
Il percorso formativo e professionalizzante è gratuito. Le candidature dovranno pervenire entro il 15 febbraio 2021.
Maggiori dettagli e il testo integrale della call sul sito di Fabbrica Europa.
(La foto di copertina è di Monia Pavoni).