Fino al 20 ottobre il Museo Novecento ospita una mostra di un altro grande artista presente all’interno delle collezioni civiche fiorentine
La mostra rende omaggio all’audace e continua sperimentazione artistico-teorica di Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976), uno degli artisti più interessanti del Novecento italiano, a cavallo tra la prima e la seconda metà del secolo. Pittore e disegnatore ma anche scenografo, scultore e creatore di arazzi, Cagli è presente nella collezione del Museo Novecento con una serie di dipinti, alcune sculture e numerose grafiche, donati alla città di Firenze dall’artista e dai suoi eredi a qualche anno di distanza dall’alluvione del 1966, in risposta all’appello lanciato da Carlo Ludovico Ragghianti per sostenere la nascita di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea che risarcisse la città della ferita inferta da quel tragico avvenimento.
l percorso di mostra presenta una selezione di opere che ripercorrono in senso cronologico alcuni snodi importanti della parabola creativa di Corrado Cagli, a partire dalla selezione di opere degli anni Trenta quando, parallelamente alle prove di pittura murale, Cagli rielaborò la lezione della Scuola romana e sperimentò le tecniche tradizionali del mosaico e dell’encausto. Seguono le opere della maturità, successive al suo esilio in Francia e poi negli Stati Uniti, dove a soli 28 anni fu costretto a trasferirsi a causa delle sue origini ebraiche e dell’inasprirsi delle politiche del Regime fascista. Questi lavori risentono dell’interesse verso le ricerche internazionali ed evidenziano come ancora negli anni Cinquanta e Sessanta l’artista non rinunciasse a perseguire una personale ricerca sulla tecnica oltre che sullo stile, tra astrazione e figurazione. Si prosegue quindi con i dipinti su carta, i cartoni per arazzi e la produzione grafica a cui l’artista si dedicò soprattutto sul finire della sua attività.
Cagli interpretava l’arte come una ricerca continua, come rivela la sua poliedrica attività, difficile da categorizzare e spesso oggetto di critiche e fraintendimenti, soprattutto negli anni del secondo dopoguerra, profondamente segnati da battaglie di carattere ideologico.
Il titolo della mostra intende evidenziare proprio l’estrema versatilità dell’artista, richiamando una definizione coniata da Carlo Ludovico Ragghianti in occasione della grande antologica tenuta nel 1972 a Firenze in Palazzo Strozzi. Il critico definì infatti Cagli ‘artista copernicano’, volendo sottolineare l’impeto visionario e rivoluzionario che animò la sua produzione artistica e teorica.
Orari Mostra : Lunedì – Domenica 11:00 - 20:00 | Giovedì Chiuso. Maggiori info su Museo Novecento