Fino al 19 marzo a Palazzo Medici Riccardi la mostra dedicata all’intellettuale antifascista nato a Torino e morto a Roma nel 1975
Promossa da Città Metropolitana di Firenze con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Firenze e Città di Torino, organizzata dalla Fondazione Giorgio Amendola in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi, il centro Unesco e l'Associazione MUS.E "Carlo Levi a Firenze. Un anno di vita sotterranea" vedrà esposte 34 opere e disegni oltre a una riproduzione del celebre telero Lucania '61, nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi dal 9 febbraio al 19 marzo 2023.
La mostra, curata dal professor Pino Mantovani su progetto della Fondazione Carlo Levi, è dedicata al soggiorno di Carlo Levi a Firenze (1941 - 1945), nel buio periodo degli anni di guerra e dell'occupazione nazista fino alla lotta di Liberazione, alla ripresa della vita pubblica democratica nella la città liberata dalla Resistenza sotto il governo autonomista.
A Firenze, nell'ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, Levi scrive il suo primo e più noto libro, Cristo si è fermato a Eboli, nel quale rievoca volti, storie e personaggi del suo confino a Grassano e ad Aliano in Lucania: un'esperienza sconvolgente che lo portò alla scoperta di un'altra Italia, l'Italia contadina e arcaica confinata in un sud che vive fuori dai tempi della storia e che fatica a mettersi in relazione con la mitologia imperiale imposta dal fascismo.
In mostra a Palazzo Medici Riccardi le opere dipinte durante il confino ad Aliano (1935-1936, Tonino, Dietro Grassano, La Strega e il bambino, La figlia scarmigliata della Strega), antefatto sulla base del quale il romanzo ricostruirà il peso e il significato di quella esperienza che segnerà per il futuro la vita di Levi scrittore meridionalista, pittore e uomo politico. Tutt’intorno una galleria di ritratti, la madre, le donne amate e gli amici.
Per la prima volta sono esposti in una mostra di Carlo Levi anche due dei tre quadri, provenienti da una collezione privata, da lui realizzati per il suo amico scrittore Giuseppe Brancale (Sant'Arcangelo, Pz, 1925 – Firenze, 1979) e il suo romanzo Echi nella valle (1973). Qui Levi si autoritrae con una donna anziana prima della partenza dalla Lucania in cui era stato al confino. Sullo stesso tema, ma con un titolo diverso, Levi avrebbe poi dipinto su tela L'addio dell'emigrante ora ospitato nella pinacoteca di Aliano.
Agli inizi degli anni Cinquanta Carlo Levi compie una serie di viaggi nell’Italia meridionale in cui respira il clima della passione civile, delle lotte dei contadini-operai che sono ormai consapevoli della loro misera condizione e reclamano il riscatto sociale. Nascono in pittura le opere di denuncia sociale, di esplicito indirizzo neorealista, che mostrano i corpi delle donne deformati sotto il peso della fatica, gli occhi dei bambini scavati dalla malaria, i volti degli uomini segnati dalla malattia.
Sarà possibile ammirare anche una riproduzione del celeberrimo telero Lucania ’61, commissionato all’artista da Mario Soldati per rappresentare la Basilicata nel Padiglione della mostra delle Regioni a Torino in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia, conservato presso il Museo Nazionale di Matera.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso il mercoledì, dalle 9.00 alle 19.00, ultimo ingresso alle ore 18.00
Per informazioni e prenotazioni:
+39 055-276 0552
info@palazzomediciriccardi.it