Pietre d'inciampo - Viale Spartaco Lavagnini 41

Qui abitava Alatri Vittoria

Vittoria Alatri, sposata Sacuto, era la nostra bisnonna, mamma del nonno materno Piero Sacuto, babbo di Giovanna Sacuto, nostra madre.
Vittoria Alatri per la nostra famiglia è stata una figura fondamentale, perché fece da mamma a nostra madre Giovanna, nata a Firenze nel 1934, la cui mamma morì di parto.
Vittoria si prese cura di lei, purtroppo però per pochi anni in quanto arrestata a fine gennaio del 1944 perché ebrea, trasferita nel campo di Fossoli e da lì deportata ad Auschwitz dove fu ammazzata (aveva 73 anni) al suo arrivo. Da quello che nostra mamma ci raccontò, anche lei era stata arrestata insieme alla nonna, ma fortunatamente lasciata andare grazie all'intervento di persone influenti.
La nostra bisnonna e la nostra mamma non furono arrestate dai nazisti, bensì da fascisti fiorentini, poi consegnata (Vittoria Alatri) ai tedeschi.
Il fatto che mia mamma sia riuscita fortunatamente a salvarsi è una cosa che personalmente mi ha accompagnato per tutta la vita.
Io sono un uomo fortunato, ho rischiato di non nascere ma sono nato.
E questo badate bene è un aspetto ricorrente nella mia famiglia, perché anche nostro babbo Mario Nacmias, nato a Milano nel 1919 e con cittadinanza spagnola, fu arrestato durante la guerra dai tedeschi e rinchiuso in un primo momento nel carcere di San Vittore. 
Carcere dal quale fortunatamente fu liberato su pressione del Consolato Spagnolo di Milano, in quanto appunto cittadino spagnolo, ovvero di un paese non belligerante.
Quella dei Nacmias è una storia particolare: cacciati dalla Spagna nel 1492 perché ebrei, si sparpagliarono per il mondo mantenendo però per tradizione la cittadinanza spagnola.
Come nostro babbo, così anche suo padre, il nonno Vittorio, nato addirittura a Corfù in Grecia e cittadino spagnolo.
Quindi personalmente sono stato un uomo doppiamente fortunato. 
Ho rischiato di non nascere, ma invece sono nato, nel 1962, e per di più, lasciatemi dire, nella più bella città del mondo.

Tutta questa storia, Sacuto Alatri Vittoria, la famiglia Nacmias, mi ha spinto a mantenere anche per me la cittadinanza spagnola, e questo sia per rendere grazie alla Spagna che salvò mio padre, sia perché così nel mio passaporto spagnolo posso avere entrambi i cognomi dei miei genitori, sia Nacmias, sia Sacuto, e Sacuto in particolare anche per perenne ricordo di Sacuto Alatri Vittoria.
Doveroso per finire, fare i dovuti ringraziamenti, in particolare al comune di Firenze, alla Regione Toscana, ed alla Comunità ebraica di Firenze.
Senza di voi, senza il vostro impegno, questo non sarebbe potuto accadere, e invece in questa maniera, con questa pietra d'inciampo, Vittoria Alatri ha l'opportunità di rimanere per sempre presente tra noi ed essere ricordata anche dalle generazioni future.

(Manuel e Benedetta Nacmias)

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