Pietre d'inciampo - Via Gianfrancesco Pagnini 29

Qui abitavano Enzo, Stella e Rodolfo Passigli

Di nonna Stella, mio padre Rodolfo e suo fratello Enzo ho dei bellissimi ricordi. All’epoca vivevamo tra Roma e Firenze. A Roma mio padre lavorava come funzionario delle Ferrovie dello Stato e il giorno che fu mandato via a causa delle leggi razziali lo ricordo piangere disperatamente con la testa china sul tavolo della cucina, io avevo solo 7 anni ed ero troppo piccola per capire, lui di anni ne aveva 39 e non si rassegnava, per lui fu un grande dolore, amava il suo lavoro e i colleghi che infatti tornava a trovare di tanto in tanto e che continuarono sempre a testimoniargli un grande affetto. A Firenze invece vivevano la nonna Stella e zio Enzo, che si dedicavano al nostro negozio di stoffe in Borgo San Lorenzo, ricordo ancora l’odore delle antiche stigliature e il metro di legno con cui noi bambine giocavamo misurando le stoffe. Non so come, quel metro si è salvato e oggi mia figlia lo conserva nella sua casa di Roma. La vita a Firenze era magica: c’erano le gite in carrozza, le passeggiate ai giardini, le serate all’Opera di cui tutti e tre erano appassionati e conoscevano le arie a memoria – mio padre le cantava persino la mattina mentre si faceva la barba. Suo fratello, zio Enzo, era un uomo mite, amava moltissimo la montagna e appena poteva andava a Cortina, ma sopra ogni cosa amava sua madre. Nonna Stella era affettuosissima, ogni volta che noi bimbe eravamo da lei a Firenze era una festa, qualsiasi nostro desiderio era esaudito - una borsetta, un anellino, un nuovo paio di scarpe, caramelle e gelati -, ma il ricordo più dolce e intenso che ho di lei è quando ci dava la benedizione, tutte le sere prima di dormire e poi al Tempio che per Kippur era tutto illuminato.
Sono stati presi i primi di marzo del 1944, pare per una soffiata. Quando arrivarono alle Murate, qualcuno vedendo la nonna molto anziana le disse che lei poteva tornare a casa; lei allora fece il giro dei conoscenti, raccontò cosa era successo e poi fece ritorno dai suoi figli: “dove sono loro, sono anche io” disse.
E poi l’ultimo miglio: da Firenze a Fossoli e il 5 aprile da Fossoli ad Auschwitz. Il loro convoglio, il n.9, arriva il 10 aprile.

Dopo la guerra sono tornata a Firenze, della casa dove abbiamo vissuto i nostri giorni magici erano rimasti solo pochi oggetti che ho portato via con me. Ma quello che conta sopra ogni cosa è che quel tempo, nonna Stella, mio padre Rodolfo e zio Enzo, hanno continuato a vivere dentro ognuno di noi, dentro di me, dentro le mie sorelle, dentro mia figlia e i miei nipoti, protetti in una dimensione forte e insieme impalpabile, lì dove nessuna mano nemica potrà mai portare distruzione e annientamento. Siamo qui, sono qui. Nulla davvero è stato distrutto.
Rodolfo Passigli nato a Firenze il 12 marzo 1899 – 45 anni al momento della deportazione
Enzo Passigli nato a Firenze il 27 luglio 1896 – 48 anni al momento della deportazione
Stella Passigli nata a Firenze il 17 ottobre 1867 – 77 anni al momento della deportazione

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