Qui abitavano Umberto Angelo Volterra e Gastone Volterra

Ben poco sappiamo di Umberto Angelo (in famiglia chiamato Angiolino) e Gastone Volterra. Le date di nascita a Firenze: il primo il 6 febbraio 1886 e il secondo Gastone il 6 ottobre 1887. Il primo era sposato con Antonietta Corsini ed ebbe una figlia Adelina. Venivano da una famiglia di antiquari ed erano antiquari tutti e 5 i fratelli, guidati dal fratello maggiore Giuseppe (Beppino)(1882-1932) mentre le 4 sorelle erano come si usava mogli e madri.
Qui a ricordarli siamo in tre discendenti dalle sorelle io da Gilda, Costanza da Bianca e Susanna da Rosina.
I fratelli lavoravano assieme ed ebbero per molti anni un grande successo. Avevano negozi sul Ponte Vecchio, in Via Tornabuoni, in Borgo San Jacopo. Arrivarono persino ad aprire gallerie a Londra e a Parigi. Gli eventi, legati anche alla grande crisi del 1929 misero in difficoltà la loro attività che dipendeva molto da clienti provenienti dall'estero.
Poi il 17 novembre del 1938 arrivarono le leggi razziste, razziali. Ai fratelli rimase solo il negozio del Ponte Vecchio e cambiarono il nome della Ditta in S.A.D.A. Società in Accomandita di Decorazioni Artistiche, per nascondere l'origine ebraica dei proprietari.
Ma Nel 1939 presso l'ufficio Affari Ebraici di Firenze era stata compilata una lista di aziende ebraiche fiorentine per rintracciare i beni da confiscare. E compaiono i nomi dei fratelli Volterra.
Tutti i Volterra si nascosero: il più piccolo dei fratelli Gualtiero con la moglie australiana si rifugiò in Australia presso i suoceri.
Alcuni si rifugiarono in campagna, (come Amedeo Volterra e la moglie Igina a Vinci presso gli antiquari Salocchi ) altri presso amici in città, altri presso istituti religiosi; Angelo e Gastone si nascosero in una Villa probabilmente in via delle Forbici. Nella notte del 13 febbraio 1944 vi fu una irruzione di miliziani in borghese, facenti parte della Banda Carità, accompagnati da un sottufficiale tedesco. I due fratelli salirono sul tetto, ma forse furono traditi dal fumo di una sigaretta e furono trovati. I due fratelli furono portati in via Bolognese, a Villa Triste, dove furono picchiati e interrogati. Furono poi incarcerati alle Murate e il 21 marzo 1944 furono trasferiti al Campo di Fossoli.
(Leggo una breve lettera scritta da Gastone, che chiede ad una imprecisata signora Cresci di far avere loro al Campo di Fossoli, un vestito comodo e un paio di scarpe non in buono stato, cose da mangiare anche marmellata e caramelle, oggetti da toilette e sigarette; non avevano idea di cosa li aspettava).
Da Fossoli partirono con il convoglio del 5 aprile 1944 diretti ad Auschwitz e lì furono entrambi uccisi all'arrivo.
Igina Leoni, pronipote di Angiolino e Gastone