Pietre d'inciampo - Viale Amendola nei pressi del civico 2

Dalla vecchia sede dell'Ospizio Israelitico Settimio Saadun furono deportate 24 persone

L’ente benefico Ospizio Israelitico “Settimio Saadun” era stato fondato nel 1870 come ricovero per i bisognosi ebrei anziani e malati. Durante la guerra e sotto l’occupazione tedesca continuò a svolgere le sue funzioni, fino alla tragica mattina del 24 maggio 1944 in cui un camion di militi nazisti si fermò all’ingresso della struttura (allora in viale Duca di Genova 6, attuale viale Amendola) e catturò 24 ospiti: ventun persone anziane, dieci uomini e undici donne, e insieme tre membri di una famiglia francese: la madre venticinquenne e i suoi figli, Renée, una bambina di due anni, e il suo fratellino Sergio di un anno. Due giorni dopo l’arresto, i catturati dell’Ospizio fiorentino furono trasferiti da Firenze al campo di Fossoli (presso Carpi, in provincia di Modena), e da lì il 26 giugno 1944 furono deportati al campo di sterminio di Auschwitz, dove giunsero quattro giorni dopo per essere tutti assassinati all’arrivo. Solo una vecchia donna non arrivò mai in Polonia, perché morì nel campo di Fossoli prima della partenza del convoglio. La deportazione e l’uccisione di vecchi, malati, donne e bambini inermi era parte integrante del progetto di distruzione degli ebrei europei ideato e pianificato dai nazisti e attuato su scala continentale anche grazie all’aiuto fattivo ricevuto dai regimi collaborazionisti, nel nostro paese dalla Repubblica Sociale Italiana.
 

  1. AMEDEO BEMPORAD di Cesare e Gioconda Levi, nato a Pisa l’8 maggio 1869, celibe. Prima di essere ricoverato all’Ospizio nel novembre 1940, faceva il merciaio e abitava in via sant’Antonino 32. Era il prozio (il fratello del nonno materno) dell’illustre oncologo radiologo di Pistoia, Piperno Giancarlo (1927-2017), che lo ha ricordato in alcune interviste. Età nel 1944: 75 anni
     
  2. GEMMA BEMPORAD di Giovanni e Fortunata Passigli, nata a Siena il 7 gennaio 1863, vedova di Raffaele Fiano. Era stata ricoverata all’Ospizio nel 1943, prima abitava in via de’ Benci 19 con i Fiano. Era la nonna paterna di Nedo Fiano (1925-2020), unico sopravvissuto ad Auschwitz di tutta la famiglia, che la ricorda nelle sue memorie. Età nel 1944: 81 anni
     
  3. RAFFAELLO BLANES di Salomon e Rosa Marini, nato a Firenze il 10 febbraio 1877. Era stato ricoverato all’Ospizio nel 1941, prima abitava in via Torta. Età nel 1944: 67 anni
     
  4. ELENA CALÒ di Leone e Rachele Calò, nata a Firenze il 5 settembre 1854, vedova di Giuseppe Servi. Suo figlio Corrado Servi (1877-944) fu arrestato a Firenze nella primavera del 1944, deportato un mese circa prima di sua madre e morto ad Auschwitz. Età nel 1944: 90 anni
     
  5. ESTER CALÒ di Samuele e di Rosa Procaccia, nata a Firenze il 18 febbraio 1865, vedova dal giugno 1935 di Giuseppe Dina, che aveva sposato a Venezia nel febbraio 1882. Fino al suo ricovero all’Ospizio nel gennaio 1944, aveva abitato in viale Cadorna 15. Per un triste caso fortuito, sullo stesso convoglio degli ospiti dell’Ospizio in cui Ester Calò fu deportata da Fossoli (il n. 13, partito il 26 giugno 1944 e giunto ad Auschwitz il 30 gennaio 1944), si trovavano anche suo fratello Ernesto Calò (1877-1944) e un’altra sorella Elena Calò (1875-1944), arrestati entrambi da un delatore della “banda Carità” dopo aver subito estorsioni. Età: 79 anni
     
  6. CLAUDIO CARO di Moisè e Fortunata Morais, nato a Livorno il 14 novembre 1864. Era stato ricoverato all’Ospizio israelitico nel 1943. Età nel 1944: 80 anni
     
  7. DIAMANTE COEN di Pellegrino e Matilde Almagià, nata ad Ancona il 7 giugno 1864, vedova di Salomone Fuà, che aveva sposato nel luglio 1886. Prima di essere ricoverata all’Ospizio Israelitico nel novembre 1943, abitava in via Mannelli 29. Bisnonna di Daniela e Andrea Belgrado, figli del già rabbino di Firenze, Fernando Belgrado (1913-1998). Età nel 1944: 80 anni
     
  8. RENATO COEN (detto il “MONCHINO”)di Edmondo e Ida Rosa Portaleoni, era nato ad Ancona il 30 aprile 1909, coniugato con Ines Orvieto. Portiere all’Ospizio Israelitico, viveva con la famiglia in via Alfani 13. Secondo fonti antifasciste coeve, intratteneva rapporti stretti e ambigui con l’Ufficio Affari Ebraici della prefettura repubblicana di Firenze, allora comandato dall’antisemita Francesco G. Martelloni, responsabile istituzionale delle operazioni di arresto e razzia dei beni ebraici a Firenze e in provincia. Ma nessuna ”speciale relazione” coi persecutori valse la salvezza al “Monchino”. Fu deportato con gli altri ospiti dell’Ospizio e trovò la morte ad Auschwitz. Sua moglie Ines Orvieto invece era morta di malattia il 2 maggio 1944, pochi giorni prima della deportazione del marito. Età nel 1944: 35 anni
     
  9. ESTER DELLA PERGOLA di David e Rachele Orvieto, nata a Signa (Firenze) il 20 novembre 1866, vedova di Cesare Cava. Era stata ricoverata all’Ospizio nel marzo 1943; prima abitava in borgo San Iacopo 25. Giuseppe Della Pergola (1868-1944), uno dei fratelli di Ester fu arrestato a Firenze in altre circostanze, e deportato ad Auschwitz nello stesso convoglio dell’anziana sorella (tomba al cimitero di Caciolle). Ester Della Pergola era la zia materna di Anna Di Gioacchino (1911-1948), sopravvissuta ad Auschwitz, moglie del rabbino Nathan Cassuto (1909-1945), che invece non si salvò. Età nel 1944: 78 anni

    Una famiglia proveniente dalla Francia: madre e due bambini piccoli
  10. REGINA SCHALLER in FRIEDER di Bernard Schaller, nata a Metz (Francia) il 12 ottobre 1919, coniugata con Léo Frieder. Età nel 1944: 25 anni
  11. RENÉE FRIEDER di Léo e Regina Schaller Frieder, nata a Clermont-Ferrand, il 3 maggio 1942. Età nel 1944: 2 anni
  12. SERGIO (SERGE) FRIEDER di Léo e Regina Schaller, nato il 2 novembre 1943. Età nel 1944: 1 anno
     
  13. GIACOMO LUISADA di Samuele ed Enrichetta Coen, nato a Livorno il 7 maggio 1863, vedovo di Luisa (o Luigia) Luisada, con cui si era sposato a Tunisi nel novembre 1892. Prima di essere ricoverato all’Ospizio Israelitico nell’agosto 1943, viveva in via Guelfa 43. Età nel 1944: 81 anni 
     
  14. MARIETTA MASSA di Abramo e Adele Levi, nata a Firenze il 26 agosto 1859, nubile. Fino alla scomparsa per morte naturale di sua sorella Paola Massa (1866-1941), le due donne vissero insieme in borgo Pinti 18. Fu accolta all’Ospizio dopo una lettera di invito del 5 maggio 1944 da parte del commissario prefettizio capo dell’Ufficio Affari Ebraici, Giovanni F. Martelloni. Età nel 1944: 85 anni
     
  15. MAGENTA NISSIM di Angiolo ed Elvira (Eva) Castelli, seconda di cinque sorelle era nata a Firenze il 18 settembre 1860. Vedova di Vittorio Perugia (che aveva sposato nell’ottobre 1885), prima di essere ricoverata all’Ospizio Israelitico nell’aprile 1944, abitava in via della Torretta 5. Arrestata con gli altri ospiti della struttura, non giunse mai ad Auschwitz: la morte la colse a Fossoli il 12 giugno 1944, prima che il convoglio per il campo di sterminio fosse pronto a partire. Età nel 1944: 84 anni
     
  16. ELISA ORVIETO di Angelo ed Elvira Bolaffi, nata a Firenze il 20 dicembre 1875, coniugata con Benedetto Passigli (1866-1952). I coniugi si ricoverarono insieme all’Ospizio Israelitico nel 1938, lasciando la loro casa di via dei Macci 7. Il marito, già venditore ambulante, non fu catturato il giorno della razzia perché cieco. Ma nel frattempo era stato arrestato invece il loro figlio, Eligio Alfredo Passigli (1914-1945), deportato con lo stesso convoglio di Primo Levi (partito da Fossoli per il campo di sterminio il 22 febbraio 1944), e non sopravvissuto ad Auschwitz. Età nel 1944: 69 anni
     
  17. ALBERTO PACIFICI di Angiolo e Cesira Castelnuovo, nato a Firenze il 18 ottobre 1870, coniugato con Elena Levi. Poche settimane prima della razzia, era stato nominato direttore dell’Ospizio Israelitico da Giovanni F. Martelloni, capo dell’Ufficio Affari Ebraici, che gli aveva anche concesso di abitare all’interno della struttura. Fu arrestato con tutti gli altri ospiti il 24 maggio 1944. Il giorno dopo membri dell’Ufficio Affari Ebraici della prefettura repubblicana riuscirono a catturare con l’inganno anche le due figlie di Alberto Pacifici, Emma (n. 1899) e Ada (1907-1944), la nuora Ada Orvieto (1887-1944), e la nipote Sonia Pacifici (1923-1945). Insieme con Alberto queste donne furono tutte deportate ad Auschwitz. Sopravvisse solo Emma Pacifici che nel 1950 testimoniò al processo contro i membri dell’Ufficio Affari Ebraici, che peraltro andarono tutti assolti. Età nel 1944: 74 anni
     
  18. GUIDO PASSIGLI di Abramo e Dolce Calò, nato a Firenze il 27 febbraio 1882, vedovo di Elena Anita Donati. Era il quarto di nove fra fratelli e sorelle. Faceva il venditore ambulante e, prima di essere ricoverato all’Ospizio nel 1943, abitava in via delle Conce 13. Saranno presenti alla cerimonia due sue pronipoti (Guido Passigli era il fratello della loro bisnonna) che vengono apposta da Bologna e che hanno appresa la notizia delle pietre d’inciampo da Facebook (pagina “Firenze Ebraica”): Maria Beatrice e Maria Gaia Garuglieri. Età nel 1944: 62 anni
     
  19.  CORINNA PIPERNO di Leone e Carolina Misul, nata a Livorno il 15 novembre 1874, nubile. Visse con sua madre Carolina Misul (1854-1944) in via Guelfa 11, fino alla fine di aprile 1944 quando insieme si ricoverarono all’Ospizio Israelitico. L’anziana Carolina però morì di morte naturale nella casa di riposo pochi giorni prima della razzia, evitando la deportazione. Età nel 1944: 70 anni
     
  20. ALDO RACAH di Dario e Amalia Lopes Pegna, nato a Firenze il 15 dicembre 1890, celibe. Prima di entrare all’Ospizio Israelitico nel 1942, faceva il commesso e abitava in via Fiesolana 37. Età nel 1944: 54 anni 
     
  21. ARTURO SERVI di Leone e Alessandra Calò, nato a Firenze il 22 settembre 1868, vedovo di Enrichetta Menasci che aveva sposato nel giugno 1897. Faceva il tappezziere e fino al suo ingresso all’Ospizio Israelitico nel gennaio 1944 visse in via Ghibellina 112. Non risulta avesse dei figli, ma era lo zio paterno di Giorgio (n. 1916) e Miranda Servi (n. 1911), che lo nomina in un suo dettagliato memoriale del primo dopoguerra. Età nel 1944: 76 anni
     
  22. GIOVACCHINO SERVI di Samuele ed Enrichetta Procaccia, nato a Firenze il 19 settembre 1862, era vedovo di Italia Della Torre (1860-1944) con cui si era sposato nel 1884. Faceva il venditore ambulante e visse in via de’ Pepi  46 insieme con la moglie fino al 1943, quando insieme si ricoverarono all’Ospizio Israelitico. Ma la donna nel dicembre di quello stesso anno morì di morte naturale evitando così la deportazione. Anche una delle loro figlie, Ida Servi (1892-1944) coniugata con Leonardo De Paz, fu arrestata nell’aprile 1944, deportata e assassinata ad Auschwitz. Età nel 1944: 82 anni
     
  23. ESTER SESSI di Angiolo e Albina Borghi, nata a Cortona (Arezzo) il 7 ottobre 1863, nubile. Faceva la sarta e abitava in via dell’Amorino 10. Fu accolta all’Ospizio dopo una lettera di invito del 5 maggio 1944 da parte del commissario prefettizio capo dell’Ufficio Affari Ebraici, Giovanni F. Martelloni. Età nel 1944: 81 anni 
     
  24. ENRICHETTA SORNAGA di Giuseppe e Anna Sogliani, nata a Firenze il 23/24 dicembre 1857, vedova di Servi Salomone. Prima di essere ricoverata all’Ospizio Israelitico nel 1944, viveva in via Guerrazzi 21. C’è un suo ricordo lapidario al Cimitero ebraico di Caciolle. Età nel 1944: 87 anni
     

(Ricerca curata da Marta Baiardi, Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea)

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