Un viaggio tra biblioteche innovative, cultura accessibile e visioni condivise
Dal 11 al 16 maggio si è svolta a Berlino una visita studio nell’ambito del programma europeo Erasmus+ – Educazione degli adulti, promossa dal Comune di Firenze e finanziata dall’Unione Europea attraverso l’Agenzia nazionale INDIRE. Al progetto hanno partecipato bibliotecari e bibliotecarie della rete fiorentina insieme a rappresentanti di alcune associazioni aderenti al Patto per la Lettura, l’alleanza cittadina tra soggetti pubblici e privati impegnati a promuovere la lettura come abitudine sociale diffusa e fattore di benessere individuale e collettivo.
L’obiettivo della mobilità era conoscere da vicino il funzionamento delle biblioteche pubbliche berlinesi – sia centrali che di quartiere – e confrontarsi con modelli di gestione, strategie di inclusione, innovazione dei servizi e forme di partecipazione civica.
Le biblioteche e i luoghi visitati
Durante la visita, il gruppo ha avuto l’opportunità di esplorare diverse realtà bibliotecarie dislocate nei principali distretti della capitale tedesca. In particolare, sono state visitate:
· Zentral- und Landesbibliothek Berlin (ZLB) – Berliner Stadtbibliothek, distretto di Berlin-Mitte
· Wilhelm Liebknecht / Namik Kemal Library, distretto di Friedrichshain-Kreuzberg
· Helene Nathan Library, distretto di Neukölln
· Mark Twain Library, distretto di Marzahn-Hellersdorf
· Schiller Library con @hugo Youth Media Floor, distretto di Berlin-Mitte
· School Library “Roberto Piumini”, distretto di Schöneberg
· Pablo Neruda Library, distretto di Friedrichshain-Kreuzberg
A queste si aggiunge la visita al Gedenkstätte Deutscher Widerstand, il Memoriale della Resistenza tedesca che documenta la resistenza nel movimento operaio, nella chiesa, nei circoli artistici e intellettuali e nella vita quotidiana durante la guerra, nonché la resistenza di ebrei, sinti e rom e dei giovani.
Berlino, città della biblioteca pubblica aperta e inclusiva
Le biblioteche berlinesi hanno mostrato un’identità forte e coerente: spazi aperti, accoglienti, vissuti quotidianamente da persone di tutte le età e provenienze. Non semplici luoghi di prestito, ma presidi culturali attivi e dinamici, capaci di adattarsi ai ritmi e ai bisogni reali della cittadinanza.
Fin dal primo giorno è stato evidente l’approccio informale e accessibile. Il prestito self-service è disponibile fino a tarda sera, grazie a tecnologie intuitive. La fiducia verso l’utente è concreta, e si traduce in servizi pensati per metterlo al centro dell’esperienza. Emblematico l’esempio dell’artoteca, che consente di portare temporaneamente a casa opere d’arte originali con una procedura semplice e agile, rimuovendo ogni barriera elitaria all’accesso culturale.
Le biblioteche si pongono come poli di riferimento per la vita quotidiana: sportelli digitali di assistenza, spazi gioco per bambini, zone di studio sempre affollate, aree di socialità informale. Non mancano proposte in linea con i nuovi bisogni, come la biblioteca delle cose, spazi pensati per l’intrattenimento dei ragazzi e servizi multilingua per dialogare con le comunità migranti.
Competenze integrate e ruolo sociale
Un altro elemento di rilievo emerso è la presenza di professionalità eterogenee che operano in sinergia: mediatori culturali, progettisti di eventi, esperti di comunicazione, community builder. Tutte le figure sono parte integrante di un ecosistema flessibile e coeso, dove ogni competenza è riconosciuta e valorizzata.
Le biblioteche di Berlino si configurano così come motori di cambiamento sociale, contribuendo attivamente ai processi di rigenerazione urbana e allo sviluppo di comunità solidali, inclusive, aperte alla diversità.
Confronto, team building e nuove prospettive per Firenze
Uno degli esiti più significativi di questa esperienza è stato anche sul piano umano: la possibilità di condividere il viaggio con colleghi e rappresentanti delle associazioni del Patto ha avuto un impatto molto positivo su motivazione, coesione e visione comune. La mobilità si è trasformata in un vero e proprio percorso di team building avanzato, che ha rafforzato alleanze operative e aperto nuove possibilità di collaborazione sinergica nel lavoro quotidiano.
Durante i momenti di confronto, sono emersi valori condivisi che accomunano tutte le esperienze di buona biblioteca: ben-essere, ascolto, apertura, efficienza e passione. La biblioteca viene percepita come spazio sicuro e accessibile, dove persone, libri e relazioni si intrecciano in un equilibrio generativo, favorendo l’incontro, la crescita e la partecipazione.
Berlino come ispirazione per il futuro
In sintesi, Berlino dimostra come una storia urbana complessa possa trasformarsi in un motore di progresso, e le sue biblioteche ne sono l’esempio più tangibile. L’attenzione alla persona, la fusione tra servizi innovativi e valorizzazione del passato, l’integrazione di competenze e visioni fanno delle biblioteche berlinesi un modello virtuoso, in costante evoluzione.
Questa esperienza restituisce ai partecipanti fiorentini ispirazioni concrete e una rinnovata responsabilità collettiva verso il futuro del servizio bibliotecario pubblico.
Prospettive di sviluppo per il Patto della Lettura a Firenze
A partire da quanto osservato, si aprono interessanti prospettive di sviluppo anche per il Patto della Lettura di Firenze, in particolare su quattro linee di lavoro:
· Valorizzare i punti di forza del Patto: la molteplicità e l’interdisciplinarietà dei partner possono tradursi in progettazione condivisa e servizi più vicini ai bisogni reali dei cittadini.
· Promuovere la formazione incrociata, coinvolgendo le associazioni come formatori per i bibliotecari.
· Condividere le riflessioni emerse con stakeholder, amministrazione e territorio.
· Investire in progettualità e fundraising, per sostenere nel tempo iniziative innovative e replicare buone pratiche europee.