Italia e Francia alla Belle Époque

Dal 27 novembre alla Biblioteca delle Oblate un viaggio nei primi anni del Novecento tra arte, teatro, letteratura e musica

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Italia e Francia vivono un periodo di trasformazioni radicali e di grande fermento creativo: la Belle Époque, stagione di progresso, cosmopolitismo e intensa circolazione di idee, arti e sensibilità. Parigi si afferma come capitale del moderno, meta di artisti e intellettuali da tutta Europa; l’Italia, nel pieno del suo progetto culturale post-unitario, dialoga con entusiasmo con la scena francese, assorbendone suggestioni estetiche, innovazioni teatrali e nuovi modelli sociali. Un fiorire di arte, moda, innovazioni, fotografia, cinema, ballo e sport offrono occasioni di svago e crescita nelle città che si trasformano si illuminano e si arricchiscono di teatri, biblioteche, sedi espositive e spazi di aggregazione. 

È un’epoca in cui nascono miti destinati a rimanere nella storia — come quello di Eleonora Duse — e in cui pittori, scrittori, musicisti e viaggiatori raccontano e reinterpretano le due sponde delle Alpi con uno sguardo nuovo, libero e appassionato. A questo crocevia di linguaggi, figure e immaginari è dedicata la rassegna “Italia e Francia alla Belle Époque”, quattro incontri ospitati dalla Biblioteca delle Oblate da novembre 2025 a marzo 2026, guidati dalle studiose Maria Pia Pagani e Anne-Christine Faitrop-Porta.

Un percorso che attraversa teatro, letteratura di viaggio, scambi musicali e rivoluzioni sceniche, restituendo tutta la ricchezza di un momento decisivo della modernità.

Le iniziative sono ad ingresso libero sino ad esaurimento posti e si svolgeranno nella Sala storica Dino Campana. 

 

Il programma della rassegna

27 novembre 2025, ore 16:30

Eleonora Duse, interprete geniale

Il primo appuntamento è dedicato alla leggenda di Eleonora Duse, simbolo del teatro moderno e figura ponte tra Italia e Francia. L’incontro ripercorre la sua formazione precoce, l’ascesa internazionale e il ruolo centrale avuto nella costruzione del suo mito letterario.

Vengono presentati tre volumi recenti che illuminano aspetti poco esplorati della vita e dell’immaginario dusiani:
Ernest Renan, Eleonora Duse, La Badessa di Jouarre, traduzione di Anne-Christine Faitrop-Porta (Effegi 2024);
Eleonora Duse e il divismo letterario. La “Divina” nel romanzo italiano (1885–1923) di M.P. Pagani (libreriauniversitaria.it Edizioni, 2025);
La bambola di Eleonora Duse. Letteratura per l’infanzia e mitografia di M.P. Pagani (2025).

Al centro della conversazione, i romanzi che hanno alimentato il suo divismo, le testimonianze di intellettuali — anche fiorentini — che ne hanno consolidato il mito, e la straordinaria esperienza scenica ne La Badessa di Jouarre, dramma di Renan da lei interpretato per vent’anni, chiave per comprendere la sua inarrivabile sensibilità drammaturgica.

Intervengono:
Prof. Maria Pia Pagani
Prof. Anne-Christine Faitrop-Porta

 

22 gennaio 2026, ore 16:30

Parigi vista dagli italiani: i viaggiatori italiani nella Parigi della Belle Époque

Dalle tele di Boldini ai versi di Ungaretti, dalle pagine di Marinetti alle avventure di Palazzeschi, Parigi è la città che accende l’immaginazione degli italiani della Belle Époque. Una città che, come scrive De Amicis, “non si vede mai per la prima volta, ma la si riconosce”.

L’incontro esplora le esperienze dei tanti italiani che arrivarono nella capitale francese da ogni regione della penisola: artisti, scrittori, professionisti e curiosi che si lasciarono conquistare dai grandi boulevards, dai caffè, dai bals di Montmartre, dalle lezioni alla Sorbonne, ma anche dai loro miti letterari — da Victor Hugo a Émile Zola.

Sul filo dei loro racconti prende forma la Parigi “femminile” evocata da Fogazzaro, la città-mondo in cui ogni italiano si trasforma, come scrive Matilde Serao, in un essere “multanime”.

Intervengono:
Prof. Maria Pia Pagani
Prof. Anne-Christine Faitrop-Porta

 

12 febbraio 2026, ore 16:30

I compositori francesi a Villa Medici a Roma

Il terzo appuntamento illumina un filone fondamentale dello scambio culturale tra Italia e Francia: il soggiorno dei compositori francesi a Villa Medici, sede dell’Académie de France a partire dal 1803.

Dalla metà dell’Ottocento sfilano nella residenza romana figure come Berlioz, Gounod, Bizet, Massenet, Debussy e Charpentier, che proprio a Roma elaborano opere destinate a lasciare un segno nella storia della musica. Epistolari, memorie e composizioni inviate all’Accademia raccontano la vita quotidiana degli artisti e l’impatto creativo del paesaggio italiano.

Nel dialogo con le testimonianze di contemporanei come Chateaubriand, Stendhal, Lamartine, Renan, Zola o Liszt, emerge un’esperienza irripetibile che, anche per gli spiriti più ribelli come Berlioz e Debussy, segna profondamente poetica e carriera.

Intervengono:
Prof. Maria Pia Pagani
Prof. Anne-Christine Faitrop-Porta

 

12 marzo 2026, ore 16:30

Le Parisiennes rivelatrici di nuovi costumi sulle scene italiane, alla fine dell’Ottocento

L’ultimo incontro indaga l’arrivo sulle scene italiane di figure femminili audaci e rivoluzionarie, protagoniste di un cambio di sensibilità che precede le crisi identitarie del Novecento.

Sono le Parisiennes nate dalle opere di Dumas figlio e Henry Becque — come Francillon (1887) e La Parisienne (1885) — drammi che in Italia trovano un’eco persino più forte che in Francia. Con un’interpretazione magistrale, Eleonora Duse fa di Francillon un manifesto dei diritti femminili nella coppia; La Parisienne, apprezzata da Capuana, Martini e Croce, denuncia l’adulterio con ironia tagliente e diventa, nonostante le accuse di immoralità, un ritratto impietoso delle ipocrisie borghesi.

Questi personaggi, portati in scena sulle assi italiane, anticipano i nuovi costumi e aprono idealmente la strada alla riflessione pirandelliana sull’identità.

Intervengono:
Prof. Maria Pia Pagani
Prof. Anne-Christine Faitrop-Porta

 

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