Dal 18 ottobre per Catalyst, spettacoli, conversazioni e laboratori in tutti i Quartieri della città, in luoghi e spazi diversi: teatri e biblioteche
I conflitti etnici e religiosi, il pregiudizio razziale, il lavoro e la sicurezza, l’accessibilità, l’uguaglianza di genere e i diritti LGBTQIA+, il cambiamento climatico, la libertà di espressione e la memoria civile. Sono questi i temi che scandiscono la seconda edizione della rassegna “Freedom”, nell’ambito dell’Autunno Fiorentino del Comune di Firenze con 15 appuntamenti.
Dopo il successo dello scorso anno, torna da ottobre a novembre, con un programma ancora più articolato per confermare la vocazione di Catalyst al teatro civile come strumento di riflessione, dialogo e partecipazione attiva.
“La Romanina”, di e con Anna Meacci, apre la rassegna sabato 18 ottobre. Romina Cecconi è stata tra le prime in Italia a sottoporsi a un intervento per la riassegnazione di genere e ottenere il cambio di nome sui documenti, è stata senz’altro la prima a parlarne in un libro autobiografico, uscito nel 1976, a cui si ispira lo spettacolo (ore 21, Teatro Reims).
In un mondo segnato da profondi cambiamenti climatici, conflitti globali e scelte politiche complesse, che ruolo abbiamo nella costruzione di un pianeta libero, in equilibrio tra ambiente, pace e diritti? Nasce da qui “Free Planet” con Giorgia Calandrini e Guido Targetti, la regia di Riccardo Rombi, in scena lunedì 20 ottobre (ore 18, Teatro delle Spiagge).
L’attenzione all’attualità sociale e politica è anche al centro di “Lavoro da morire”, in memoria di Luigi Coclite, Mohamed El Farhane, Taoufik Haidar, Bouzekri Rahimi e Mohamed Toukabri, i cinque operai che persero la vita nel crollo del cantiere Esselunga di Via Mariti. Dedicato alla tragedia quotidiana e irrisolta delle morti sul lavoro, lo spettacolo, con testo e regia di Riccardo Rombi, narra il lavoro come diritto e mezzo di sopravvivenza (venerdì 24 e sabato 25 ottobre ore 21.30, Laboratorio Teatro Puccini).
“A volo d’angelo”, con Michelangelo Canzi, il testo e la regia di Federica Cottini, ci racconta la storia di Crazy Bosnian guy, una guida turistica che ci accompagna per le strade della sua città, Mostar, nel sud della Bosnia Erzegovina. È loquace, sopra le righe: il suo soprannome se l’è guadagnato sul campo. Mentre il tour procede, veniamo risucchiati nel turbine dei ricordi. Crazy Bosnian guy negli anni Novanta era un ventenne e la guerra nei Balcani è ancora viva nella sua memoria (giovedì 30 ottobre ore 21, Teatro delle Spiagge).
“Freedom” prosegue a novembre con “Racconto personale”, di e con Mamadou Diakité, un ragazzo della Costa d’Avorio che si è messo in viaggio “senza valido motivo”, senza una guerra, senza una persecuzione, ma semplicemente pensando di avere diritto a un’occasione nella vita per inseguire un sogno. La vera storia di Mamadou, con la collaborazione alla riscrittura di Stefania Marrone, produzione Bottega degli Apocrifi, è un progetto che si ispira a quello della Human Library nata in Danimarca, nella convinzione che raccontarsi sia il modo migliore per avvicinarsi agli altri. Lo spettacolo è in programma alla Biblioteca Mario Luzi (giovedì 6, ore 17) e alla BiblioteCaNova (venerdì 7, ore 17).
“Down” è invece il racconto della paura di una madre di mettere al mondo una figlia con la sindrome di down e del coraggio di una figlia di affrontare le paure a cui la vita la sottopone. Una produzione Collettivo Clochart, con Giorgia Benassi, Viviana Pachin e Michele Comite, che firma la regia (martedì 11 ore 21, Teatro Cantiere Florida).
Ogni spettacolo sarà sempre seguito da un incontro tematico per condividere con il pubblico occasioni di riflessione e momenti di confronto. É in tal senso che va inoltre segnalata l’attività, particolarmente significativa, che “Freedom” dedica alle classi della scuola secondaria con un programma di laboratori-spettacoli, fino al 19 novembre, creati sui vari temi della rassegna che andranno in scena presso il Laboratorio del Teatro Puccini.
Info e prenotazioni 055 841237 | info@catalyst.it | www.catalyst.it