Romaine Brooks e les Amazones: viaggio fra artiste incendiarie
Nel 1914 Romaine Brooks dipinse se stessa sullo sfondo sfumato di un ponte e di una città in fiamme: una camicia bianca, una fascia dello stesso colore sulle tempie, un pastrano nero con il simbolo vermiglio della Croce Rossa (era volontaria di guerra sulle ambulanze), i lineamenti classici affilati, gli occhi in un’espressione durissima e decisa, rivolti a un altrove lontano.
L’autoritratto, luogo privilegiato della liberazione delle artiste da secoli di sguardo colonizzatore maschile e al tempo stesso della riappropriazione di sé attraverso le forme dell’autonarrazione è uno tra gli strumenti di ricerca cui Valeria Palumbo ha fatto ricorso in “S’avanza la mia ombra a passi di lupa – Romaine Brooks e les Amazones: viaggio fra artiste incendiarie”.
Quelli di Romaine Goddard Brooks (1874-1970), pittrice statunitense, erano tempi di ostacoli e muri altissimi per le donne, tra leggi che negavano ogni diritto e un mondo dell’arte che le relegava al ruolo di emule degli artisti maschi. (A lungo, nelle biografie, Brooks è stata ricordata solo per la sua relazione con D’Annunzio, in queste pagine sceverata nei reali rapporti di forza).
Nel suo caso, un’esistenza di artista e lesbica dichiarata - nelle foto indossa sempre abiti da uomo – ricchissima ereditiera dopo la morte di una madre che l’ha rifiutata, una vita sentimentale densissima di relazioni con intellettuali e artiste dell’epoca - quello di Brooks non è, come sottolinea Palumbo, il tracciato di una rivoluzionaria, ma quello di un’artista che voleva sottrarsi alle regole ammorbanti del mondo di allora.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it
L'iniziativa si terrà nella saletta incontri Joyce Lussu