Il titolo del saggio di Sergio Bucchi si rifà a un prezioso suggerimento di Norberto Bobbio: la «non filosofia», esibita da Salvemini in polemica col neoidealismo dominante fu in realtà una filosofia saldamente radicata nella tradizione empiristica o, meglio, secondo la sua stessa definizione, una forma di empirismo «disincagliata dai semplicismi e dalle spavalderie degli “illuministi” e dei “positivisti”».
È lo stile di pensiero che si realizzò concretamente in un'investigazione, mai interrotta, sulla storia e sulla democrazia.
Alla metodologia della storia Salvemini dedicò il suo esordio nella carriera accademica, facendone poi il banco di prova delle sue più importanti imprese storiografiche: dal libro sulla Rivoluzione francese alla ricostruzione del difficile cammino della democrazia italiana, tema che l'avvento del fascismo rese ancora più urgente.
Ancora una volta fu la storia a preparare il terreno alla riflessione teorica. Via via che si faceva più stretto l'assedio dei totalitarismi, la difesa della libertà e delle istituzioni democratiche diventava il compito principale cui erano chiamati gli intellettuali, un compito di cui Salvemini seppe farsi pienamente carico anche negli anni dell'esilio americano.
Salvemini (1873-1957) visse, come lui stesso ebbe a ricordare, molte vite: tutte a loro modo tragiche. Dando voce ai suoi scritti, alle lettere e ai diari, la biografia di Francesco Torchiani – la prima ad apparire in Italia dopo molti anni – le racconta restituendoci il ritratto e il senso complessivo dell'esperienza culturale e politica di uno dei più importanti storici e intellettuali italiani del Novecento.
Intervengono:
Sergio Bucchi, storico
Francesco Torchiani, storico
Andrea Ricciardi, storico
Antonella Braga, storica
Elisa Signori, storica
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo bibliotecadelleoblate@comune.fi.it
L'iniziativa si terrà nella Sala storica Dino Campana