Il 24 ottobre Alfonso Femia protagonista al Museo Novecento con un incontro in occasione della mostra Architettura e Generosità
In occasione della mostra Architettura e Generosità, in corso al fino al 13 novembre nel loggiato interno delle ex Leopoldine, Alfonso Femia sarà protagonista al Museo Novecento con un incontro il giorno lunedì 24 ottobre alle ore 18:00. Il talk, all’interno del quale interverranno Laura Andreini, Sergio Risaliti, Gaetano di Gesu e Marco Introini, è volto ad approfondire i temi legati alla mostra Architettura e Generosità, decimo appuntamento della rassegna Il tavolo dell’architetto, la serie di mostre temporanee realizzate in collaborazione con la rivista AREA che vede protagonisti celebri architetti, collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo internazionale.
L’esposizione esplora il mondo intimo e progettuale di Alfonso Femia e dei suoi Atelier(s) a partire dalla rappresentazione della Balena. Rappresentazione immaginifica e zoomorfa dei contenuti e dei valori dello studio, questo simbolo, che trae ispirazione dell’opera di Pino Pascali, riassume i valori fondativi degli Atelier(s) Femia, che si presenta allo spettatore sotto forma di colori, oggetti di ceramica, disegni, parole, schizzi, video e suoni provenienti dalla profondità dei mari.
All’interno della mostra sono presenti circa 30 opere, tra cui modelli e maquette in ceramica, oltre al Bestiario Mediterraneo ideato da Alfonso Femia nel 2011 in occasione del progetto delle OGR di Torino e realizzato dal Maestro ceramista Danilo Trogu, che da sempre accompagna questo viaggio.
Sono esposti inoltre preziosi momenti “Inside The Whale”, dentro la Balena: le persone che “fanno” lo studio - gli architetti, gli ingegneri, i comunicatori, gli amministrativi; le mani nella loro straordinaria muta espressività; le città degli Atelier(s), Genova, Parigi, Milano, una terna geografica e urbana che crea esplosive connessioni trans-progettuali. Soprattutto, la Balena e la sua stella, guide e compagne di viaggio.
Il Tavolo di Alfonso Femia si configura, dunque, come un ponte tra le dimensioni progettuali, architettoniche, artistiche, compositive e tecnologiche, tra la memoria e il presente, paradigma di un dialogo intimo e particolare con ogni luogo, città e territorio. Pensieri che provengono dagli abissi più profondi del mare in grado affiorare e creare un dialogo proficuo con i diversi Tempi dell’umanità.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.