Lucia Festival, il mondo in un podcast

A dicembre i lavori audio di Lucia Festival 2022 disponibili per l’ascolto online sul portale DigiToscana MediaLibraryOnline

La quarta edizione di Lucia, il Festival promosso da Radio Papesse per celebrare l'arte di raccontare senza immagini, torna a Firenze dal 9 all'11 dicembre a CANGO Cantieri Culturali Goldonetta (Firenze).

LUCIA presenta narrazioni audio provenienti da tutto il mondo e lo fa grazie alla produzione curata di video di sottotitolazione - in italiano e inglese - per agevolarne l’accessibilità linguistica. Oltre alle sessioni di ascolto, anche un seminario sul podcasting per l’infanzia e un calendario di performance live, riscaldamenti sensoriali, incontri con autori e audio maker.

Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con SDIAF e MLOL, i lavori audio di Lucia Festival saranno disponibili per l’ascolto online, durante e dopo il festival, sul portale DigiToscana MediaLibraryOnline – la biblioteca digitale toscana ad accesso libero – per gli utenti di tutte le reti bibliotecarie della Toscana.

Lucia Festival è curato da Radio Papesse e promosso grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, Comune di Firenze, Regione Toscana Toscanaincontemporanea 2022, Città Metropolitana di Firenze, Kingdom of the Netherland, Rappresentanza Generale delle Fiandre in Italia, Unicoop Firenze. In collaborazione con Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e Cango Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni. Partner: Rai Play Sound, Oorzaken Festival, FORLILPSI • UNIFI, SDIAF Sistema Documentario Integrato dell'Area Fiorentina, MLOL. Media partner: Orecchiabile, Altrevelocità, Lungarno.

Lucia dedica questa sua quarta edizione ai confini del corpo, all’esplosione dei suoi limiti imposti e percepiti, alle energie che lo attraversano, alle sue identità multiple e mutevoli, alla porosità tra singolo e gruppo, alle coreografie dei riti collettivi e delle isterie di massa.

Il 9 dicembre, il Festival apre con Bambini all’ascolto, un seminario dedicato alla narrazione audio per l’infanzia che accoglie ricercatori, podcaster e producer per uno scambio e un confronto su case studies internazionali e buone pratiche.

Il seminario prende il via con il contributo “Narrare all'infanzia, un'esperienza sempre nuova, tra contesto familiare e territorio” di Gianfranco Bandini, professore ordinario di Storia della Pedagogia presso l'Università degli Studi di Firenze. L'atto del narrare è costitutivo dell'essere umano, la narrazione ha delle valenze educative eccezionali, sia per i contenuti da veicolare sia per i procedimenti argomentativi che vengono utilizzati.

Parlare e ragionare coi bambini significa aiutarli a costruire la loro identità personale e relazionale che si sviluppa in una rete complessa di rapporti.

Con Tjeerd van den Elsen (Radiorakkers), insegnante e specialista di educazione audio, l'attenzione sarà focalizzata sull'importanza delle buone produzioni audio per i bambini: quanto incidono sulla costruzione del loro vocabolario, sulla lettura, sullo sviluppo del linguaggio e sulla creatività.

Florent Barat e Sébastien Schimtz di Le Collectif WOW! presenteranno il proprio lavoro tra produzione audio per i pubblici più giovani e laboratori partecipativi, partendo da un principio cardine: “Quando i bambini ascoltano, ti insegnano una lezione: non scrivere per loro, non provare a prenderli in giro”.

A seguire l'intervento di Radioimmaginaria, una testata giornalistica nata nel 2012 a Castel Guelfo di Bologna, dove "nessun adulto si intromette nei contenuti" e gli speaker hanno tutti dagli 11 ai 17 anni. Da progetto extra-scolastico a webradio, dal Festival di Sanremo alle manifestazioni dei Fridays for Future con Greta Thunberg, Radioimmaginaria coinvolge una comunità di circa 300 ragazze e ragazzi in tutta Europa. A giugno 2022, RaiPlay Sound ha pubblicato L’Arco di Chiara, un podcast che Radioimmaginaria ha prodotto per raccontare la storia di Chiara Gualzetti, uccisa nel 2021, all’età di 15 anni, da un suo coetaneo in provincia di Bologna.

Ana Gonzalez è senior producer di Terrestrials, podcast spin off nato in casa Radiolab, show radiofonico in onda dal 2002 e podcast reso leggendario dalle voci di Jad Abumrad and Robert Krulwich. Ana Gonzalez svelerà i retroscena della prima stagione di Terrestrials, uno dei uno dei podcast il pubblico potrà dare uno sguardo al dietro le quinte della stagione pilota del primo spinoff di Radiolab for Kids: dalla selezione delle storie al lavoro editoriale, dalla formazione di un comitato scientifico composto da professionisti, esperti di contenuti per l'infanzia e ascoltatori bambini, fino alla produzione di video musicali su aquile calve e latte di scarafaggio!

Bambini all’ascolto si chiude con la masterclass “Come produrre un audio coinvolgente per bambini” a cura di Sara de Monchy. Confrontando fallimenti e scene di successo, ascoltando materiali grezzi ed estratti di puntate, Sara affronterà l’importanza dell’emozione per i più piccoli, parlerà di come riesca a entrarci in sintonia, a coinvolgerli nello storytelling e a farli parlare delle loro domande più grandi.

Il seminario è in italiano e inglese: sarà disponibile la traduzione simultanea in loco. L'accesso è gratuito previa iscrizione online su luciafestival.org. Gli interventi saranno accompagnati dal visual scribing dell’illustratore Nicola Giorgio. Bambini all’ascolto è possibile grazie al generoso supporto dell’Ambasciata Olandese in Italia.

Il programma serale prende il via alle 21 con tre giovani producer talentuose. Sarà introdotto da Shadow Work di Ariel (Ari) Mejia, un breve lavoro che parla delle forze invisibili che agitano il nostro inconscio.

A seguire, It's Alright di Phoebe McIndoe è un resoconto intimo, dettagliato e onesto di una vacanza di famiglia andata a finire male. Quando il fratello di Phoebe viene arrestato, la rabbia si trasforma in tristezza e – nonostante tutto - in voglia di ricostruire il legame fraterno.

A seguire Gilles, ma soeur et moi mette in discussione il nostro rapporto con la disabilità e la "normalità". Ancora una famiglia: Camille Descroix – che con questo lavoro ha ricevuto una menzione speciale al Prix Italia 2022 - ci porta a conoscere sua sorella Mathilde. La incontriamo in cucina, a casa, dove vive con marito, figlio e un ospite inatteso che le fa compagnia da sempre: Gille de la Tourette (la sindrome). Come ha imparato a conviverci?

Il programma serale si chiude con un episodio di Malafemmina di Chloé Barreau. Un’amicizia improbabile, fra una regista francese e un’artista trans, nasce e cresce nelle notti vivaci di Roma-Est. Chloé Barreau racconta Lilith Primavera, creatura magica del Pigneto. Fuori dai luoghi comuni, Malafemmina offre uno sguardo intimo sul tema della transizione. È una storia di amicizia e sorellanza.

La giornata di sabato 10 dicembre è dedicata a storie audio che espongono frizioni e porosità tra il singolo e la società. La giornata prende il via con Le village des fous di Pauline Augustyn, la ricostruzione di uno dei più famosi casi d’isteria di massa del Novecento. Nel 1951 il villaggio francese di Pont-Saint-Esprit è colpito da un'inspiegabile piaga di follia. Da un giorno all'altro, gli abitanti impazziscono: cosa sta succedendo? Chi o cosa può essere responsabile di tutto questo?

Finn and the Bell – lavoro con cui Erica Heilman ha vinto un Peabody Award nel 2021 – è il ritratto di una piccola comunità del Vermont, che reagisce al suicido di un suo giovane membro, il diciassettenne Finn Rooney. Un ritratto corale e commovente che con discrezione accompagna l’ascoltatore attraverso il dolore della perdita fino alla celebrazione della vita.

Nel pomeriggio, alle 14:30 la pluripremiata audio producer e antropologa danese Nanna Hauge Kristensen terrà l’ultima masterclass di YASS!, un programma di formazione e scambio per producer, audio maker e artistə del suono.

Alle 16:30 Rodolfo Sacchettini presenta Focus Giorgio Bandini, una conversazione dedicata a uno dei grandi maestri della stagione sperimentale della radio italiana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 e al suo radiodramma Il Guerriero di Provincia. Primo caso di diario sonoro per la radio italiana, l’opera del 1969 è un viaggio da Roma verso una città di provincia del Sud. Un ritratto feroce, affatto nostalgico, con il quale Bandini cerca di stanare la pigrizia e le ipocrisie della sua città natale. 

Alle 18:00, Naar buiten di Lieselot Mariën è una storia kafkiana d’isolamento e solitudine. Erik ha settantotto anni e ha trascorso gli ultimi cinquanta in silenzio, sposato con una donna che si rifiuta anche solo di riconoscerne l’esistenza. Come ex testimone di Geova, Erik è stato escluso dalla comunità religiosa a cui la moglie ancora appartiene: Lieselot Marië cerca di capire come abbia potuto vivere così in trappola per tutti questo tempo.

Chiude il programma pomeridiano un episodio di De Buffalo Bitches, 20 Jaar Later di Eva Moeraert. Nei primi anni 2000 Eva incontra le Buffalo Bitches - il club femminile di hooligan del Gent - e decide di raccontare la storia delle sue uniche due componenti - Kimberley e Tiffany - della loro amicizia e del loro amore per il calcio. Vent'anni dopo, le Buffalo Bitches non esistono più, Tiffany e Kimby non si parlano, non si vedono e non picchiano più da anni. Cosa è successo? Riuscirà Eva a farle incontrare, cosicché le Buffalo Bitches possano tornare a brillare e a tifare insieme?

In serata l'atteso live di Io ero il Milanese, uno dei podcast di maggior successo del 2022. Di e con Mauro Pescio, Io ero il Milanese ripercorre l’incredibile storia di vita di Lorenzo S., le sua molte scelte sbagliate, le cadute, gli anni di carcere ma anche la rinascita grazie a un programma di giustizia riparativa. È la storia di come non debba mai venire meno la speranza, la fiducia e soprattutto di come si debba sempre offrire un’altra possibilità.

Domenica 11 dicembre alle 10:30, Maria Pecchioli e Daniele Giannetti condurranno un bagno di gong dal titolo La grotta del sonno, per accompagnarci nel passaggio tra i sogni e la veglia, in un’immersione onirica tra reale e irreale.

Alle 11:30 si prosegue sulla scia dei sogni con l’anteprima internazionale di Sleep Talk di Talia Augustidis. Eddie parla nel sonno, Talia lo registra, l’incanza, gli fa domande, cercando disperatamente di entrare nella sua mente e di esplorarla. Ma non è così semplice…

Chiude la mattinata SANTINI Un aiuto quando serve, un incontro su prenotazione dedicato a producer e professionist* del podcasting. Come risposta agli elevator pitch e agli speed date professionali, SANTINI offre un palco a chi sta affrontando scelte difficili e solitarie: “se non sapete come svoltare una storia o strutturare una nuova serie – dicono le organizzatrici Ilaria Gadenz e Carola Haupt - se avete un tema ma poche chiare idee, se avete tutto ma vi manca il vile denaro, SANTINI è l’occasione per parlare a e con un pantheon di colleghe e colleghi che probabilmente hanno attraversato le stesse paludi, per affidarsi alla saggezza del gruppo”.

Nel pomeriggio, alle 17:00, spazio ai lavori vincitori del Premio Lucia 2021.

Cantilenano le onde di Alice Pontiggia è un dialogo tra l’autrice e Houda Latrech, un flusso di parole che le porterà a confrontarsi sulla costruzione delle loro identità, i legami che hanno con le geografie in cui sono nate, quelle in cui sono cresciute e le emozioni che da tutto questo scaturiscono.

A seguire, Variazioni su M. di Martina Melilli e Botafuego.
Leo Ferlan era uno studioso di botanica. Nel 1952 è inviato in Algeria per una campagna geo-cartografica, quando all’improvviso irrompe nella sua vita un’amica di amici: Miriam Colautti scrive a Leo per chiedergli come trovare lavoro ad Algeri. È così che tra i due nasce una fitta corrispondenza, che continua anche dopo il ritorno di Leo in Italia, nell’estate del 1954. L'autunno successivo si sposano ma lui muore pochi anni dopo. Miriam ha deciso di donare le lettere di Leo all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano ma delle sue non resta traccia.

Variazioni su M. lavora sull’assenza delle parole di Miriam. Martina Melilli e Botafuego hanno invitato una serie di persone a immaginare e interpretare la metà mancante di questo scambio epistolare: le lettere di Miriam. Ogni volta, la persona è stata invitata a immaginare se stessa nella situazione di Miriam, traendo spunto dalle proprie esperienze e dalla propria traiettoria biografica.

Bambini all’ascolto
Lucia Festival apre con un seminario dedicato alla narrazione audio per l’infanzia. Bambini all’ascolto accoglie ricercatori, podcaster e producer per uno scambio e un confronto su case studies internazionali e buone pratiche. Sono invitati a partecipare  insegnanti, educatrici, ricercatori, podcaster, audio maker e chiunque abbia mai pensato di scrivere e produrre una serie per bambinз.
Si vuole sperimentare nuovi formati e contenuti originali dedicati ai più piccoli, condividere conoscenze e suggerimenti con chiunque sia interessato al podcasting e alla radio come media per coinvolgere, ascoltare e far ascoltare lз bambinз ma anche con chi cerchi nuovi pubblici e nuovi mercati. Vogliamo imparare da chi innova i linguaggi dell’audio oltre l’audiolibro e la favola ad alta voce, da chi scrive storie inedite per le orecchie che poi prendono vita oltre le cuffie, da chi studia i modi complessi in cui l’infanzia matura attraverso l’ascolto e la condivisione di storie.

Bambini all’ascolto è gratuito, previa iscrizione compilando questo modulo.
Il seminario è in italiano e inglese: sarà disponibile la traduzione simultanea in loco sui vostri smartphone. Si prega di portare le cuffie.
Gli interventi saranno accompagnati dal visual scribing dell’illustratore Nicola Giorgio. 

Bambini all’ascolto è possibile grazie al generoso supporto del Kingdom of the Netherland - Ambasciata Olandese in Italia. 

Gianfranco Bandini
Narrare all'infanzia, un'esperienza sempre nuova, tra contesto familiare e territorio
Lingua: IT

L'atto del narrare è costitutivo dell'essere umano, ma non sempre fa parte della quotidianità familiare, del ragionare coi bambini fin da molto piccoli, considerandoli a tutti gli effetti degli interlocutori competenti. Eppure la narrazione ha delle valenze educative eccezionali, sia per i contenuti da veicolare sia per i procedimenti argomentativi che vengono utilizzati.
Narrare ai bambini (in un clima di reciproco ascolto) significa in primo luogo inserirli in un romanzo familiare di cui fanno parte, insieme a tutti coloro che, vicini e lontani nel tempo e nello spazio, hanno una relazione con loro. Parlare e ragionare significa aiutarli a costruire la loro identità personale che si sviluppa in una rete complessa di rapporti, tra l'ambito familiare e quello più ampio del territorio. Attraverso innumerevoli scambi e rielaborazioni (e a volte inevitabili conflitti) l'adulto può favorire esiti formativi originali e inaspettati, che vanno nella direzione del benessere dell'infanzia.

Tjeerd van den Elsen
L'impatto dell'audio su linguaggio e lettura nei bambini
Lingua: EN
I bambini devono poter accedere e godere dell’audio per imparare una lingua e trovare la propria strada verso la lettura, ma non possono farlo da soli: è qui che entrano in gioco gli insegnanti e chi produce podcast. Con Tjeerd van den Elsen capiremo l’importanza delle buone produzioni audio per i bambini: quanto incidono sulla costruzione del loro vocabolario, sulla lettura, sullo sviluppo del linguaggio e sulla creatività. In parallelo scopriremo come rendere l’ascolto un’esperienza interattiva e condivisa, anche durante la fase di produzione di un podcast. 

Tjeerd van den Elsen è uno specialista di educazione audio presso Ears Up e nel 2017 è diventato Insegnante dell'anno nei Paesi Bassi per l'istruzione primaria. Nel 2020 ha vinto il premio IPON per l'innovazione nell'istruzione dei Paesi Bassi grazie alla sua visione e alle sue conoscenze sull'audio e su come portarlo in classe. È anche il fondatore di Kinderpodcasts.nl ed ha a lungo studiato l'impatto dell'audio sull'acquisizione del linguaggio nei bambini. Van den Elsen è un podcaster e un formatore per insegnanti, educatori e producer audio: li aiuta ad aggiornarsi, a produrre podcast per bambini e a coinvolgerli nelle proprie produzioni. 

Le Collectif Wow!
Quando i bambini ascoltano, ti insegnano una lezione: non scrivere per loro, non provare a prenderli in giro
Lingua: EN

Come si possono creare contenuti sonori per lз bambinз senza scrivere necessariamente solo per loro? Si possono affrontare temi difficili e grandi con la fiction radiofonica?

Come si scrive la radio, non per la radio? In che modo l'associazione di parole, suoni e musica e la partecipazione di autore e compositore in tutte le fasi della produzione possono rendere la fiction radiofonica un'opera globale? In che modo gli strumenti di editing digitale e di composizione musicale possono modernizzare il mestiere di scrivere fiction con e per i giovani?

E infine, come ha fatto Collectif Wow! a diventare un modello di produzione sostenibile?

Sono queste le domande cui Sébastien Schimtz e Florent Barat proveranno a offrire possibili risposte, a partire dalla loro esperienza nella creazione sonora per giovani pubblici.

Le Collectif Wow! è una tribù, una banda, un gruppo di artisti che esplorano diversi media.
La creazione radiofonica e sonora, il teatro, la scrittura e la musica permettono loro di guardare il mondo, di metterlo in discussione e di condividerlo. Le Collectif Wow! conduce progetti ibridi in cui rimane però centrale l’esplorazione del linguaggio radiofonico e sonoro (in studio, sul palco, in strada). Fra i loro lavori ricordiamo la serie Beaux Jeunes Monstres (Prix Europa 2016 per la migliore serie fiction), Dans La Boue Et l’Acier - ou la colère du cerf (Grand Prix Nova 2022) e il live radiofonico Piletta Remix che dal 2016 hanno portato in scena per più di 700 date tra Francia, Belgio e Svizzera.
Il Collectif Wow! sono Amélie Lemonnier, Émilie Praneuf, Florent Barat, Michel Bystranowski e Sébastien Schmitz.


Radioimmaginaria
L’arco di Chiara
Lingua: IT

Radioimmaginaria è la radio degli adolescenti, è una testata giornalistica, nata nel 2012 a Castel Guelfo di Bologna, dove "nessun adulto si intromette nei contenuti" e gli speaker hanno tutti dagli 11 ai 17 anni. Da progetto extra-scolastico a webradio, dal Festival di Sanremo alle manifestazioni dei Fridays for Future con Greta Thunberg, Radioimmaginaria è cresciuta e oggi coinvolge una comunità di circa 300 ragazzз in tutta Italia ed Europa. 

A Dicembre 2021 hanno ricevuto la targa d'onore come Alfieri della Repubblica per l'impegno dimostrato durante il primo lockdown, quando hanno inventato la cosiddetta "RAD", ovvero una radio a distanza dove ogni speaker - collegato da casa - ha potuto continuare le proprie trasmissioni senza mai fermarsi.

 A giugno 2022, Rai Play Sound ha pubblicato L’Arco di Chiara, un podcast che Radioimmaginaria ha prodotto per raccontare la storia di Chiara Gualzetti, uccisa nel 2021, all’età di 15 anni, da un suo coetaneo in provincia di Bologna.

Il 12 Aprile 2022 è iniziato il processo presso il tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna. La difesa dell’imputato ha chiesto il rito abbreviato condizionato a una nuova perizia psichiatrica, che ha però confermato la capacità di intendere e di volere del ragazzo. Il 26 Luglio 2022 è stato condannato a 16 anni e 4 mesi.

 “Il nostro obiettivo non è quello di cercare nuovi indizi ma di raccontare i pericoli che si nascondono nella normalità di tutti i giorni”.  E così, per quattro mesi Radioimmaginaria ha incontrato quotidianamente amici, genitori, esperti e si sono immedesimati in questa storia tanto da capire che al posto di Chiara sarebbe potuto esserci qualunque adolescente.

Ana Gonzalez
Terrestrials: alla scoperta delle stranezze nello storytelling per bambinз
Lingua: EN

Insieme alla produttrice senior di Terrestrials Ana Gonzalez, daremo uno sguardo al dietro le quinte della stagione pilota del primo spinoff di Radiolab for Kids: dalla selezione delle storie al lavoro editoriale, dalla formazione di un comitato scientifico composto da professionisti, esperti di contenuti per l'infanzia e ascoltatori bambini, fino alla produzione di video musicali su aquile calve e latte di scarafaggio. Perché il mondo dell'audio per ragazzi può (e deve) essere strambo!

Ana González è una pluripremiata produttrice e conduttrice di podcast di base  a Rhode Island. Attualmente è Senior Producer del primo spinoff di Radiolab for Kids, Terrestrials, uno show - condotto da Lulu Miller - che va alla scoperta delle stranezze presenti sulla Terra. Prima di trasferirsi alla WNYC, Ana è stata la produttrice e conduttrice di Mosaic, un podcast di Public’s Radio sulle esperienze degli immigrati. Ha prodotto un lungometraggio sulla storia dell'hip hop di Rhode Island con il sostegno del Rhode Island Council for the Humanities, del Rhode Island State Council for the Arts e del suo compagno di lavoro e di vita, Jeff Matteis. Si è laureata alla Brown University nel 2015 in jazz studies. Ama molto le storie, le persone, la comunità, l'oceano e i cani.

Sara de Monchy
Come produrre un audio coinvolgente per bambinз
Masterclass
Lingua: EN

Sara de Monchy è regista teatrale e di podcast. Si è diplomata alla Royal Theatre Academy di Maastricht e ha all'attivo diverse produzioni teatrali di successo. Il suo amore per il fantasy, per l'audio e il teatro confluisce nel podcast Sara's Mysterie, un rito da binge-listening per molte famiglie olandesi: in ogni episodio, Sara e i suoi piccoli aiutanti ascoltatori, risolvono un mistero più o meno grande: dove è scomparso il mio cane? chi è il proprietario di quel capanno da paura? cosa si nasconde nel seminterrato della mia scuola? 

In questa masterclass, Sara de Monchy ripercorre le scelte fatte e i passi compiuti nella creazione di Sara's Mysteries. Confrontando fallimenti e scene di successo, ascoltando materiali grezzi ed estratti di puntate, Sara affronterà l’importanza dell’emozione per i più piccoli, parlerà di come riesca a entrarci in sintonia, a coinvolgerlз nello storytelling e a farlз parlare delle loro domande più grandi. Insieme scopriremo cosa non può mancare nella narrazione audio per bambinз. 

It’s allright di Phoebe McIndoe
Lingua: EN
Sottotitoli: IT
Durata: 16’
Anno: 2020

Phoebe McIndoe è sempre stata interessata a esplorare storie di famiglia e d’adozione. Come lei stessa dice: "Mio fratello è stato adottato e il nostro rapporto, nel corso degli anni, è stato piuttosto complesso, impegnativo e a volte gratificante". Con It's Alright Phoebe McIndoe esplora il loro rapporto, concentrandosi su un singolo giorno e un singolo evento: "Eravamo in Francia per una vacanza in famiglia e mio fratello era caduto in uno stato di rabbia incontrollabile. La cosa è finita male e lui è stato arrestato. Ricordo la sua calma... come se avesse aspettato o addirittura preteso questo momento per tutta la vita. 

Più di ogni altra cosa vorrei tornare indietro e dirgli: "Io credo in te - mi dispiace tanto di non averlo fatto sempre - ti voglio bene". Penso che nel mio lavoro tornerò sempre a questo sentimento e spero che in It's Alright possiate riconoscere questa storia di perdita, confusione e paura, ma anche di amore".

It's Alright è stato pubblicato per la prima volta nel 2020 su transom.org.

Phoebe McIndoe è una produttrice audio, sceneggiatrice, ricercatrice e podcast developer.

In passato Phoebe ha lavorato come educatrice sessuale e relazionale e ancora oggi ha un interesse particolare per le storie che trattano temi di genere, sessualità e uguaglianza.

Phoebe ama creare lavori che interrogano e allo stesso tempo celebrano il mondo caotico in cui viviamo; occasioni di ascolto, apprendimento ed empatia. Insieme a Redzi Bernard è co-creatrice della serie Telling Stories, un podcast che offre idee e ispirazioni per diventare audio storyteller migliori.


Gilles, ma soeur et moi  di Camille Descroix
lingua:FR
sottotitoli: IT / EN
durata: 20’
anno: 2022

Mathilde vive a Quimper con il figlio Léon e il compagno Corentin. Lavora in un ristorante e tra un turno e l’altro, le piace godersi la vita, come tutti gli altri. Ma Mathilde non è davvero come tutti gli altri. Ha dei tic vocali e motori. Il responsabile è Gilles, Gilles de la Tourette. Camille Descroix, sua sorella minore, ha deciso di indagare chi sia quest’ospite inatteso che si è presentato in famiglia: come è arrivato e come ha fatto Mathilde a imparare a conviverci così bene?

A tavola, attorno al pranzo domenicale o durante una passeggiata in riva al mare, lungo la costa bretone della Finisterra, Mathilde e Camille condividono un viaggio alla scoperta di Gilles, l'uomo che ha stravolto la loro vita quotidiana. 

Gilles, ma soeur et moi è una storia familiare che mette in discussione il nostro rapporto con la disabilità e la "normalità". Ha ricevuto una menzione speciale al Prix Italia 2022 nella categoria Documentario Radio e Reportage. 

Di base a Parigi, Camille Descroix è reporter per la carta stampata (Vice, Slate, Society...) e la radio (France Info), occupandosi principalmente di questioni sociali. È autrice per ARTE Radio e TavieProd di Gilles, ma soeur et moi, un podcast sulla sorella maggiore Mathilde e la sua sindrome di Tourette.  Di recente ha partecipato al programma di produzione di nuovi podcast lanciato da Gaîté Lyrique, Paris Podcast Festival e Tilt. Re-post, il progetto audio che ha creato durante questa residenza, è online su tutte le piattaforme di streaming dal 28 ottobre 2022. Racconta dei movimenti di difesa della libertà di espressione delle donne africane. 


Malafemmina | Ep. 3 Fobie di Chloé Barreau
con la partecipazione Lilith Primavera

Lingua: IT
Sottotitoli: EN
Durata: 29’
Anno: 2020

Malafemmina è la storia di un incontro, di quelli che cambiano la vita.
Un’amicizia improbabile, fra una regista francese e un’artista trans, che nasce e cresce nelle notti vivaci di Roma-Est. Chloé Barreau racconta Lilith Primavera, creatura magica di un quartiere, il Pigneto, che ha trovato in lei la sua regina della notte, ma anche diva contemporanea che ha attraversato i generi per trovare la propria identità.

Le persone transgender vengono ancora spesso raccontate in modo stereotipato, attraverso servizi voyeuristici che si concentrano perlopiù sulla prostituzione o sulla chirurgia estetica.

Fuori dai luoghi comuni, questo podcast risponde all’urgenza di cambiare immaginario.

Con un racconto personale e universale, ripercorrendo la vicenda di Lilith tassello dopo tassello, Chloé riflette anche sull’amore, l’intolleranza, i compromessi e le aspettative.

Chloé Barreau è una regista francese, anticonformista per nascita.

Figlia di un prete che ha rinunciato ai voti per amore, cresce in una famiglia libera, giocando a calcio nelle strade di Parigi. Ma è a Roma, a vent’anni, che scopre cosa significa appartenere davvero a una città. Della capitale ama tutto, in particolare le persone che la abitano.

Autrice e regista di documentari, collabora da 15 anni con network internazionali nel campo della comunicazione televisiva e radiofonica. (National Geographic, Fox, History Channel, Europe1, Rai3...) Il suo film d'esordio del 2010, Stardust Memories - Souvenir della Notte Trasteverina, è il ritratto di una generazione romana di fine secolo, ambientato in uno storico locale di Trastevere.

Dal film ha tratto il suo primo podcast omonimo per Radio Rai 3, nel gennaio 2020.

Con il documentario La Colpa di Mio Padre, 2012, vince la menzione speciale della Giuria al Biograflm Festival.

Lilith Primavera, cantante, performer, attrice, presentatrice, modella, soubrette di varietà e organizzatrice di eventi, è un’artista multiforme, come i generi che ha attraversato.

A diciotto anni inizia la sua vera vita: non è maschio come dicono i documenti, Lilith è una femmina, anzi, una vera femminista.

Musa di Mimmo Pesce, il suo fascino è indiscutibile. Il suo nome è quello della prima moglie di Adamo, prima di Eva, simbolo di emancipazione.


Le village des fous di Pauline Augustyn
Lingua: NL / FR
Sottotitoli: IT / EN
Durata: 21’55’’
Anno: 2022

Attori: Ferre Vuye, Kato De Vylder, Bram Verrecas
Esperto di tossicologia: Prof. dr. Jan Tytgat
Musica di: Elias Bonneux
Sceneggiatura, montaggio e mixaggio del suono: Pauline Augustyn

Estratti da: Une histoire particulieÌre, un reìcit documentaire di France Culture e Madelein Memories di Arte Radio.

Consulenza: Lieve De Maeyer and Dieter Van Dam

Nel 1951 il villaggio francese di Pont-Saint-Esprit è colpito da un'inspiegabile piaga di follia. Da un giorno all'altro, gli abitanti impazziscono: "Nostro figlio Charles si è svegliato ieri sera madido di sudore. Vedeva delle forme assurde sui muri e sui tappeti. Per rassicurarlo, suo padre e io abbiamo dovuto togliere tutti i mobili dalla sua stanza. Stamattina mi ha chiesto che aspetto ha il diavolo.”

Qualche giorno dopo, dal nulla, Charles afferra la madre per la gola, la sala d'attesa del medico si fa gremita e molti abitanti iniziano ad avere le allucinazioni. Pont-Saint-Esprit precipita nel caos più totale. E tutti si chiedono: cosa sta succedendo? Chi o cosa può essere responsabile di tutto questo?

Dopo la laurea in Lingue e Letterature, Pauline Augustyn (1995) ha inseguito il suo sogno d'infanzia: diventare una produttrice radiofonica. Nel 2022, dopo essersi laureata al Royal Institute for Theatre, Cinema & Sound di Bruxelles, ha vinto l’NTR Podcast Prize con Le village des fous. Attualmente lavora presso la VRT, l'emittente nazionale di servizio pubblico della comunità fiamminga del Belgio e continua a realizzare podcast come produttrice audio indipendente.


Finn and the Bell di Erica Heilman
Lingua: inglese / English
Sottotitoli: Subtitles: IT 
Durata: 33’
Anno: 2021

Finn and the Bell racconta la storia di una piccola comunità. Quella di Hardwick in Vermont; è la storia di come un interno paese abbia reagito al suicidio di un suo giovane membro, il diciassettenne Finn Rooney, un ragazzo che amava pescare, giocare a baseball, scrivere poesie e ricamare. Finn and the Bell non racconta di un suicido ma di ciò che accade in una comunità, dopo una tragedia indicibile. 

Erica Heilman è la produttrice di Rumble Strip, un podcast indipendente che produce nel salotto di casa, in Vermont e con il quale cerca di ispirare negli ascoltatori una curiosità verso la vita, le lotte e le scelte degli altri senza giudizio, ma con amore e curiosità. Nel 2021 l’episodio Finn and the Bell ha ricevuto un Peabody Award
 

Naar buiten di Lieselot Mariën
Lingua: NL

Sottotitoli: IT / EN
Durata: 39’
Anno: 2022

Sound design: Wederik De Backer
Editor: Jair Stein
Podcast: DOCS
Distribuito da NTR / NPO Radio 1.

Naar buiten è il ritratto di Erik, che a settantotto anni, ha trascorso gli ultimi cinquanta in silenzio, sposato con una donna che si rifiuta anche solo di riconoscerne l’esistenza. Come ex testimone di Geova, Erik è stato escluso dalla comunità religiosa a cui la moglie ancora appartiene e questa  frattura interna alla coppia è degenerata in una situazione al tempo stesso assurda e dolorosa. Naar buiten è un documentario audio su ciò che accade quando si è in trappola, in se stessi e nella vita che ci si trova a vivere. 

Lieselot Mariën lavora e vive a Bruxelles. Ha studiato filosofia e legge alla KU Leuven e attualmente lavora come avvocato, podcaster, scrittrice e drammaturga.

La sua fiction audio Roshi è stata nominata per l’NTR Podcast Prize 2022 e ha vinto il premio del pubblico. Naar buiten è la sua prima opera audio di non fiction. Attualmente, Lieselot Mariën sta lavorando a una serie di documentari audio sulla complessa realtà psicologica alla base della vita sotto copertura (della polizia). 
 

De Buffalo Bitches, 20 Jaar Later | Episodio 3 di Eva Moeraert
Lingua: NL
Sottotitoli: IT / EN
Durata: 27’52”
Anno: 2022

Eva Moeraert era una giovanissima studentessa di radio quando, nei primi anni 2000, scoprì le Buffalo Bitches - il club femminile di hooligan della KAA Gent - e decise di raccontare la storia delle sue uniche due componenti - Kimberley e Tiffany - della loro amicizia e del loro amore per il calcio.

Vent'anni dopo, Eva si mette di nuovo alla ricerca delle due donne. Una ricerca che la porta ben oltre Gent. Tiffany e Kimby non si parlano, non si vedono e non picchiano più da anni. Non sono più amiche e le Buffalo Bitches non esistono più. Nel 2010 Kimberley si è innamorata di un hooligan del FC Utrecht, oggi vive nei Paesi Bassi e lavora per mantenere il marito e i figli. Tiffany invece è sempre rimasta fedele al club, lavora allo stadio di Gent e cerca ancora di attirare l'attenzione del loro amato giocatore Gunther Schepens.

In questa serie podcast, Eva cerca di organizzare una riunione delle Buffalo Bitches e di risolvere i problemi tra le due donne, cosicché le Buffalo Bitches possano tornare a brillare e a tifare insieme.

In questo terzo episodio, Eva cerca di capire cosa sia successo tra Kimberley and Tiffany…

Eva Moeraert ha lavorato per 11 anni per la radio pubblica belga ed oggi è una audio producer indipendente e docente di giornalismo audio all'Artevelde University College di Gent. Ha promosso e condotto il Podlab XL, un programma di formazione per podcaster interessati ai generi della non fiction. Eva è co-organizzatrice del festival del podcast a Gent e scrive di podcast per De Morgen. 
 

Sleep Talk di Talia Augustidis
Lingua: EN
Sottotitoli: IT
Durata: 13’
Anno: 2022

Sleep Talks è una storia di sogni, amore ed etica. Quando Eddie, il fidanzato di Talia, si ubriaca, parla nel sonno. Per anni Talia lo registra, lo incalza e gli pone domande, cercando disperatamente di entrare nella sua mente e di esplorarla. Ma non è così semplice…

Talia Augustidis è un'artista e audio producer di base a Londra. Recentemente ha vinto l'oro al Charles Parker Award con il lavoro The Sound Collector. Sleep Talks viene presentato in anteprima al Lucia Festival e sarà inserito nel suo prossimo podcast UnReality, composto da storie che mescolano vita reale e immaginazione.

 

Cantilenano le onde di Alice Pontiggia
Lingua: IT

Sottotitoli: EN
Durata : 30’

Anno: 2022

Lavoro vincitore del Premio Lucia 2021.

Cantilenano le onde è un lavoro radiofonico che nasce dalle conversazioni di Houda Latrech e Alice Pontiggia, avvenute sulle sponde di alcuni dei corpi d’acqua che fanno parte delle loro storie. L’acqua di questi fiumi, laghi o ruscelli, ha inevitabilmente attraversato entrambe. Quali memorie trasportano le loro gocce? Un flusso di parole che le porterà a confrontarsi sulla costruzione delle loro identità, i legami che hanno con le geografie in cui sono nate, quelle in cui sono cresciute e le emozioni che da tutto questo scaturiscono.

Questo dialogo si è costruito a partire da un estratto di Scegliere, il diario di Houda, pubblicato ne Il confine tra noi. Storie migranti, l’antologia dei racconti finalisti del progetto DiMMi 2019.

Alice Pontiggia è architetto, artista e ricercatrice indipendente valtellinese. Attualmente investiga i processi di costituzione delle cosmologie, le relazioni eco-tecnico-simboliche che intercorrono tra uomo e territorio, le alternative per il futuro dell'architettura e il ruolo delle memorie corporee nella definizione dell'identità. Il suo attuale progetto The Act of Recosmizing è supportato dalla comunità DAAS (Decolonizing Architecture Advanced Studies) presso il Royal Institute of Art di Stoccolma, ed esplora le geografie della bassa Valtellina. I suoi lavori, che partono dalle discipline spaziali, dalla filosofia e dal lavoro sul campo, sono presentati attraverso la scrittura, l'architettura, il video, le pratiche psicofisiche e il suono. Ha lavorato come architetto, in modo collaborativo e indipendente, in Messico e Italia, dove attualmente esercita. Ha ottenuto una Laurea Architettura presso il Politecnico di Milano e Tongji University. Si è formata come musicista per quattordici anni.

Houda Latrech è nata a Fez, in Marocco, nel 1998. Nel 2002, insieme a parte della famiglia, raggiunge in Italia il padre. Vive a Travedona Monate e si laurea presso la facoltà di Giurisprudenza all’Università Statale di Milano ad aprile 2022. Attualmente è praticante avvocato in uno studio legale e fa parte del Network Italiano dei Leader per l’inclusione e di Vision Aps. Nel 2018 è tra i finalisti del premio letterario Chiara Giovani, e nel 2019 tra i vincitori del concorso DiMMi - Diari Multimediali Migranti.


Variazioni su M. di Martina Melilli e Botafuego
Lingua: IT
Sottotitoli: EN
Durata: 52’

Anno: 2022

Lavoro vincitore del Premio Lucia 2021.

Leo Ferlan è nato nel 1928 a Idra, allora in provincia di Gorizia, oggi in Slovenia. Studioso di botanica, viene inviato in Algeria nel 1952 per una campagna geo-cartografica dopo aver lavorato per tre anni a Montpellier. All’improvviso irrompe nella sua vita un’amica di amici: Miriam Colautti scrive a Leo per chiedergli come trovare lavoro ad Algeri. È così che tra i due nasce una fitta corrispondenza, che continua anche dopo il ritorno di Leo in Italia, nell’estate del 1954, quando si stabilisce a Bergamo.

A settembre dell’anno successivo si sposano e finalmente, nell’autunno del 1955, lei può raggiungerlo. Leo però muore dopo pochi anni, nel 1961. Miriam ha deciso di donare le lettere di Leo all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, e così sono arrivate fino a noi. Ha deciso però di bruciare le sue, di cui non resta traccia.

Variazioni su M. lavora sull’assenza delle parole di Miriam, sulla potenzialità di questo spazio vuoto. Martina Melilli e Botafuego hanno chiesto a Renato Rinaldi di dare voce a Leo, e in parallelo hanno invitato una serie di persone – diverse per età, provenienza, esperienze, occupazione e sessualità – a ipotizzare, immaginare e interpretare la metà mancante di questo scambio epistolare: le lettere di Miriam. Ogni volta, la persona è stata invitata a immaginare se stessa nella situazione di Miriam, traendo spunto dalle proprie esperienze e dalla propria traiettoria biografica.

A livello sonoro, lo scambio fra Leo e Miriam è stato reso attraverso il medium che oggi ha preso il posto della lettera: il messaggio vocale.

Martina Melilli (1987) è un’artista, regista e programmatrice culturale. I suoi film sono stati selezionati in diversi festival nazionali e internazionali e i suoi lavori esposti e proiettati, tra gli altri, a Palazzo Strozzi (Firenze), al PAC di Milano, al Museo del Novecento di Milano, al MART (Rovereto). Ha vinto l’edizione 2017 di Artevisione con il film MUM, I’M SORRY, poi acquisito dal Museo del Novecento (Milano). My home, in Libya è il suo primo documentario di creazione, prodotto da Stefilm International, ZDF/ARTE, RAI Cinema, con il sostegno del MiBACT – che l’ha riconosciuto anche d’interesse culturale – e del Premio Solinas. Il film è stato presentato in prima mondiale al Festival di Locarno nel 2018, per poi viaggiare in molti festival (inter)nazionali vincendo premi e menzioni speciali. Tra il 2019 e 2020 collabora con la rivista Playboy Italia con il progetto CORPO A CORPO | Bodily Conversations. Nel 2020 è finalista del premio d’arte emergente Fondazione Francesco Fabbri, nel quale ha ricevuto la menzione della giuria per il lavoro Un abbraccio. Nel 2022 è selezionata per Berlinale Talents. Melilli conduce lezioni, laboratori e conferenze in numerose istituzioni italiane e internazionali.

Botafuego è un laboratorio bilingue di narrazione sonora, fondato da Carolina Valencia Caicedo e Riccardo Giacconi. Producono e promuovono lavori radiofonici e podcast, in italiano e spagnolo. Collaborano con il programma Tre Soldi di RAI Radio 3 e con Caracol Radio (Colombia). Il loro audiodocumentario Catarsis è stato selezionato per il premio HearSay nel 2021.
Organizzano progetti educativi e workshop di audio storytelling, fra Italia e Colombia.

Nanna Hauge Kristensen
Loss, Rain and Listening as an act of intimacy

Un aspetto centrale del fare audio è l’ascolto. Per Nanna Hauge Kristensen l’ascolto implica un’attenzione corporea – una sintonia con l’altro – crea uno spazio di apertura e di scambio. 

Le sue opere audio ruotano spesso intorno alla perdita e a nuovi inizi e il suo lavoro si muove tra antropologia, documentarismo e arte. Nelle sue esplorazioni sonore di mondi e atmosfere, cerca di coltivare un profondo ascolto etnografico: “ciò che mi attrae – dice Nanna – come audio maker e come ascoltatrice, sono le rappresentazioni intime, sensoriali e aperte del mondo complesso che condividiamo”. In questa masterclass, Nanna ci invita a sentire come lavora, condividendo esempi e offrendo alcune riflessioni sull’ascolto come metodo creativo. 

Nanna Hauge Kristensen è audio producer e antropologa di base a Copenhagen. Il suo lavoro ha vinto diversi premi internazionali, tra cui il Third Coast International Audio Award per il miglior documentario straniero.

FOCUS GIORGIO BANDINI
con Rodolfo Sacchettini
presenta
Il Guerriero di Provincia
Radiodramma di una sconfitta 
di Giorgio Bandini
lingua: IT
durata: 58’
anno: 1969

Giorgio Bandini è stato autore e regista radiofonico, televisivo e teatrale.

Tra i grandi maestri della stagione sperimentale della radio italiana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, Bandini ha innovato e rinnovato i tradizionali generi radiofonici: a lui, ad esempio, si riconduce la nascita della docufiction: il documentario radiofonico che incontra il diario sonoro e le riprese audio fatte dal vivo - coi primi strumenti di registrazione portatili - ma anche la fiction, con la partecipazione di attori che interpretano personaggi reali o inventati. 

Tra il 1966 e il 1969 Giorgio Bandini firma i testi e la regia di due radiodrammi, Il guerriero scomparso e Il guerriero di provincia, un dittico che si sviluppa intorno al rapporto tra l’individuo e la società e che lascia trasparire i temi caldi di quegli anni: la migrazione interna, i conflitti di classe, il rapporto tra città e provincia. Primo caso di diario sonoro per la radio italiana, l’opera del 1969 è un viaggio di ritorno, da Roma verso una città di provincia del Sud. Un ritratto feroce, affatto nostalgico, con il quale Bandini cerca di stanare la pigrizia e le ipocrisie della sua città natale. 

Rodolfo Sacchettini ha pubblicato tre volumi sulla storia del radiodramma italiano (La radiofonica arte invisibile, Titivillus, 2011, Scrittori alla radio, FUP, 2018, Letteratura per sola voce, Anthology Digital Publishing, 2022). Ha curato con Ascanio Celestini Storie da legare (Edizione della Meridiana, 2006) e, assieme ad altri studiosi, Memorie, autobiografie, diari nella letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento (ETS, 2008); Il teatro salvato dai ragazzini (Edizioni dell’Asino, 2011); Cento storie sul filo della memoria. Il “Nuovo Teatro” in Italia negli anni ’70 (Titivillus, 2017); Arcipelago teatro ragazzi (Cue press, 2022). Collabora con l’Enciclopedia Treccani, con Radio 3 Rai per Il teatro di Radio 3 e Wikiradio e con Rete Toscana Classica dove ha una rubrica bimensile dal 2004 dedicata al teatro. Insegna “Letteratura italiana moderna e contemporanea” all’Università di Firenze, “Documentario audio” alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e “Musica, media e tecnologia” al Conservatorio di Bologna.

Io ero il Milanese di e con Mauro Pescio
Lingua: IT

Evento su prenotazione.
Oltre ad essere uno dei podcast di maggior successo del 2022, Io ero il Milanese è ora uno spettacolo live. 

Io ero il Milanese racconta la vita di un uomo che ha fatto tante scelte sbagliate, un uomo con cui la sfortuna si è accanita, che ha toccato il fondo, ma che da quel fondo si è rialzato. È la storia di come non debba mai venire meno la speranza, la fiducia e soprattutto di come si debba sempre offrire un’altra possibilità.

“Ho conosciuto Lorenzo S. nell’estate del 2017.  Era uscito dal carcere da una decina di giorni. Durante il nostro primo incontro, durato qualche ora, mi ha raccontato in sintesi tutta la sua vita, da quando era entrato in carcere la prima volta a pochi mesi, a trovare suo padre, a quando era uscito come un uomo nuovo di 40 anni, in quel luglio 2017. Mi ha raccontato della sua prima rapina, quando aveva 14 anni e della conseguente condanna, e di come, dai 14 ai 37 anni, la sua vita sia stata tutta all’insegna della delinquenza, facendo dentro (tanto) e fuori (pochissimo) dal carcere. Di come la sua vita abbia toccato il fondo e di come durante l’ultima carcerazione, ha deciso, con un enorme sforzo di volontà, di intraprendere un percorso di cambiamento”.

Mauro Pescio è autore radiofonico e teatrale e vive a Roma. Dopo essersi diplomato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano si trasferisce a Roma dove fonda una compagnia teatrale con cui lavora per dieci anni. Dal 2012 ha iniziato a raccogliere storie vere di persone per la radio e per il palco e lavorare come autore radiofonico a Radio 24, Radio2 e Radio3. Per Audible, nel 2018, con Matteo Caccia, ha scritto il podcast La Piena. Per RAI Radio3, con Daria Corrias ha scritto e realizzato Genova per tutti, un podcast per il ventennale del G8. Per Chora ha diretto Un uomo chiamato Diabolik, scritto assieme a Giovanni Bianconi.

Io ero il Milanese è il suo ultimo podcast, uscito nella primavera del 2022 per Raiplaysound.

I frequentatori di Lucia, se lo ricorderanno sul palco della Manifattura Tabacchi, nel 2019 con lo story show Mio cugino. 


La grotta del sonno  Bagno di gong di Maria Pecchioli
con Daniele Giannetti, Sole, Mercurio e doppia Venere

Evento su prenotazione.
Per iscriversi,
compila il modulo.
N.B. Consigliamo di portare un cuscino o qualcosa di morbido su cui appoggiare la testa. 

E se cominciassimo il mattino senza svegliarsi affatto, procrastinando il tempo del sogno in un viaggio sonoro, onirico e collettivo?

Maria Pecchioli e Daniele Giannetti trasformano il passaggio fra la veglia e il sonno in un moto di sogno perpetuo, fatto d’immersioni in acque profonde, grotte carsiche percorse da bagliori di luce, cavità oscure abitate da creature strane, branchie, sonar, occhi sferici e stelle marine.
Procedendo verso gli abissi, risaliremo con loro la china del sonno, e più ci immergeremo, più il nostro inconscio si parcellizzerà in un universo mobile, in espansione e si disperderà come polvere quantica. Insieme cavalcheremo queste acque sul dorso della balena che, come il gatto di Schrödinger, è potenzialmente reale e irreale. Tutto dipenderà dalla nostra curiosità nell'immersione.

Maria Pecchioli è artista e producer di piattaforme cross-mediali, performer e filmmaker attenta ai processi di trasformazione individuale e collettiva. Ideatrice e curatrice della residenza artistica e summer school Corniolo Art Platform (dal 2011); co-fondatrice del duo artistico-curatoriale Radical Intention (2009); co-fondatrice del collettivo Fosca (2006). Nel 2020 vince il Premio OPEN /// CREAZIONE [URBANA] CONTEMPORANEA promosso da Pergine Festival per creazioni interdisciplinari che riescano a reinventare/immaginare/ esplorare lo spazio pubblico. Il suo film Cherokee Street - The Mutual Conquest ha ricevuto la menzione speciale della Giuria al Premio Combat 2019. Nel 2014 il film documentario Lei disse sì, di cui firma la regia, vince il Biografilm Festival. Proiettato in festival nazionali, internazionali e nelle sale cinematografiche, Lei disse sì è diventato uno dei progetti cross-mediali più rilevanti sui diritti civili in Italia. 

Da anni suona i gong planetari, performando in ambito artistico e sonoro-vibrazionale. Dal 2012, Plotting the Urban Body è stato realizzato a Milano in residenza a ViaFarini, a cura di Kunstverein (2014), a New York con Flux Factory (2014), a San Gimignano con Fenice Contemporanea (2015), a St.Louis USA con The Luminary (2016), a Torino prodotto con Mercato Centrale Torino (2019), a Barcellona durante la residenza ad Hangar.org (2020) e a Firenze, nel quartiere di Rifredi.

SANTINI
Un aiuto quando serve
Evento su prenotazione.
Scrivete a lucia@radiopapesse.org - OGGETTO: SANTINI

Gli speed date non ci sono mai piaciuti molto, gli elevator pitch ci mettono ansia, l’industria a Lucia viene per ascoltare e spesso sta in incognito. Ma quest’anno abbiamo pensato di organizzare un evento dedicato solo a professioniste e professionisti del podcasting perché il producer indipendente ne è un mito fondativo ma allo stesso tempo vive spesso di armadi scomodi, scelte difficili e solitarie. E allora SANTINI: se non sapete come svoltare una storia, se avete un problema a strutturare una nuova serie, se avete un tema ma poche chiare idee, se avete tutto ma vi manca il vile denaro, SANTINI è l’occasione per parlare a e con un pantheon di collegh3 che probabilmente hanno attraversato le stesse paludi. Lavorare con il supporto di una comunità è più bello. Mettete in piazza il vostro bucato sporco, laviamolo insieme! Diteci i vostri problemi e affidatevi alla saggezza del gruppo.

Per partecipare a SANTINI, iscrivetevi QUI oppure ditecelo di persona, appena arrivate al Lucia Festival.

A seguire, si continuerà a parlare mangiando. A pranzo con Lucia.

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