Dirindina

Percorso promosso dalle Biblioteche comunali dedicato all'attenzione al suono, alla voce, alla musica nello sviluppo dei bambini da 0 a 6 anni

Il progetto Dirindina mira a promuovere gli interventi precoci nei primi mille giorni di vita che favoriscono lo sviluppo psicofisico dei bambini: gesti quali l’allattamento al seno, gli interventi educativi e la lettura condivisa riducono inoltre le disparità sociali, poiché prospettano identiche traiettorie di vita a chi ha di partenza una base sociale anche molto diversa.

Con questo progetto le Biblioteche Comunali Fiorentine, assieme alla Associazione La Leggera, intendono stimolare i genitori alla lettura e al canto a partire dall’ascolto e dalla visione di video. Ad ogni puntata sono associati consigli di lettura per i piccoli scelti tra la migliore produzione editoriale e disponibili per il prestito nelle Biblioteche comunali fiorentine.

I consigli di lettura seguono soprattutto i suggerimenti di Nati per Leggere, il programma nazionale a sostegno della genitorialità volto a promuovere la relazione genitori-bambino attraverso la lettura condivisa in famiglia in età precoce dalla nascita ai 6 anni di età.

Nella vita prenatale si sviluppa l'udito e la possibilità di conoscere i suoni provenienti dal corpo della mamma e dal mondo esterno. Lo sviluppo dell’udito avviene già al sesto mese di gravidanza; la voce della mamma giunge nella pancia confusa da altri rumori e arriva sia attraverso la parete uterina, sia attraverso la trasmissione ossea della colonna vertebrale. Alla nascita il neonato riconoscerà la voce materna, e questa sarà il “ponte” tra il dentro e il fuori dalla pancia. Rivolgersi ai bambini, parlare con loro con quella tipica tonalità che viene detta “maternese”, darà loro sicurezza; di contro anche i neonati cercheranno di comunicare coi genitori con il pianto e con i vocalizzi. Saranno queste le prime narrazioni musicali che favoriranno una relazione stabile tra genitori e figli.

Leggere, parlare, cantare già in gravidanza e poi ai neonati: a questo verranno chiamati i genitori. Relazionarsi con la voce, accudire i piccoli coi suoni, nominare il mondo, questo sarà il compito dei neo-genitori. In tutto questo i neonati saranno competenti e riconosceranno questi gesti come gesti di accudimento e di amore.

Il rito dell'accompagnamento al sonno nel percorso di incitamento/rilassamento. Le ninna nanne fanno da sempre parte della cultura di molti popoli ed hanno specifiche caratteristiche:

- il tempo è lento

- il metro è binario, con accenti raggruppati a due a due in modo da permettere più facilmente il dondolio per cullare il bambino

- il ritmo è regolare

- l’intensità è pianissimo o piano, perché serve al rilassamento

- la struttura è ripetitiva

- l’esecuzione non comporta un accompagnamento strumentale1

Le ninna nanne poi favoriscono il contatto corporeo, perché vengono cantate col bebè in braccio e questo viene quindi recepito dal bambino come un prezioso momento di relazione.

L'apprendimento al ballo e all'equilibrio passa dalle mille forme di filastrocche alcune delle quali si cantano facendo saltare il bimbo sulle proprie ginocchia fino a fingere di lasciarlo cadere... per poi riprenderlo!

Le filastrocche stimolano lo sviluppo del linguaggio in quanto incoraggiano i bambini a cercare nuove rime con nuove parole; la loro origine è inoltre molto antica perché le rime da sempre hanno facilità di trasmissione di bocca in bocca e ripeterle e crearne di nuove è un bel gioco da fare insieme.

Abituare i bambini piccoli all’ascolto delle rime e delle filastrocche vuol dire anche abituarli alle melodie e ai suoni che si ripetono e che si somigliano, e dunque vuol dire abituarli a tutto ciò che favorisce l’apprendimento del linguaggio.

Nominare le parti del corpo e toccarle per conoscerle e riconoscersi. Verso i 12 mesi il bambino inizia a muovere i suoi primi passi e a eseguire gesti come prendere un oggetto e portarlo alla bocca. Il suo sviluppo fisico gli consente sempre più autonomia e gli permette anche di affinare la sua conoscenza del mondo e la conoscenza del proprio corpo.

Sfogliare insieme libri dove le azioni dei protagonisti possono essere ripetute insieme stimola il bambino alla conoscenza di se stesso e di cosa può fare con il suo corpo. Nominare insieme ai genitori le parti del corpo magari durante il cambio del pannolino o il bagnetto sarà sicuramente un bel gioco da fare!

Canti per immagini che raccontano un mondo di cose che sono o che non sono.

A 18 mesi il bambino cammina, compone le sue prime frasi ed inizia ad elaborare il suo pensiero partendo dalle sue esperienze.

I libri da proporre al bambino possono essere tutti quelli dove viene presentato quello che è il suo mondo, il suo vissuto, la propria esperienza. Sono libri semplici in cui non è importante tanto la narrazione, quanto la scoperta della bellezza del mondo che lo circonda; sono i primi libri per “classificare” i concetti che poi svilupperà tra i 2 e i 6 anni.

Associare immagini a concetti e parole e nominarle insieme alla mamma o al papà mentre si sfogliano insieme i libri abituerà poi alla lettura dialogica: il genitore indicherà sulla pagina l’oggetto e il bambino lo nominerà.

La ricchezza della letteratura per l’infanzia è poi data dall’uso di parole non contemplate talvolta nel proprio linguaggio familiare e quindi tutto questo porterà ad arricchire e sviluppare il linguaggio del bambino.

Il mondo del girotondo è un mondo a tutto tondo in cui ognuno con la sua individualità si rapporta con un cerchio umano da tenere in equilibrio.

Il bambino cresce e con lui crescono anche le storie e le narrazioni. Dai 3 anni inizia ad essere in grado di scegliere le prime storie che vuole che gli siano lette ad alta voce ed apprezza la rilettura per interiorizzarle e ricordarle. In questa fase si identifica con i personaggi dei libri e comincia a mettere se stesso al centro delle proprie narrazioni, rendendosi quindi personaggio dei propri racconti.

Anche i tempi di attenzione si modificano: più il bambino cresce più aumenta il tempo di ascolto di una storia. I libri quindi possono avere narrazioni più lunghe e più complesse.

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